Il diplomatico Boris Bondarev ha deciso di abbandonare il suo ruolo all’Onu. Per Boris, questa guerra rappresenta un attentato all’Occidente.
Boris Bondarev lavorava come consigliere per il Cremlino alle Nazioni Unite. Ha, però, deciso di dimettersi, confessando di non essersi mai vergognato così tanto del proprio Paese. Il consigliere presso la missione permanente di Mosca all’Onu, ha scritto queste parole nella sua lettera di rinuncia all’incarico: “non poter più semplicemente condividere questa ignomia sanguinosa, insensata e assolutamente inutile”.
La lettera di Boris Bondarev
Nella lettera, pubblicata con un tweet da Hillel Neuer, direttore esecutivo di UN Watch, Boris ha definito il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavor come “un buon esempio della gradazione di questo sistema”.
Boris ha poi aggiunto: “Mi dispiace ammettere che in tutti questi 20 anni il livello di bugie e mancanza di professionalità nel lavoro del ministero degli Esteri è aumentato continuamente”, e che il suo lavoro “non riguarda la diplomazia”, ma si tratta di “guerrafondai, bugie e odio”. Bondarev ha inoltre affermato che la guerra di Putin contro l’Ucraina “e anche contro l’intero Occidente”, è “il crimine più grave contro il popolo russo”.
Dichiarazioni forti
Secondo Boris “quelli che hanno concepito questa guerra vogliono solo una cosa: restare per sempre al potere, vivere in sfarzosi palazzi privi di gusto, navigare su yacht comparabili per grandezza e costi all’intera flotta della marina russa, e godere di un potere illimitato e della ocmpleta impunità”. E per ottenere questo “sono disposti a sacrificare tutte le vite necessarie e migliaia di ucraini e russi sono già morti per questa ragione”.
Da notare che Boris Bondarev non è il primo diplomatico russo a lasciare volontariamente l’incarico. Anche Anatoly Chubais, vecchio collaboratore di Putin, aveva abbandonato il suo ruolo già a Marzo scorso.