Borse 10 marzo, Piazza Affari in positivo. Crolla il titolo della Juventus dopo l’eliminazione dalla Champions League.
MILANO – Borse 10 marzo. Continuano in rialzo i mercati del Vecchio Continente. La speranza dei vaccini e l’arrivo di temperature più calde potrebbero consentire ai Paesi di attuare delle misure meno restrittive rispetto ai mesi precedenti.
Un andamento che dovrebbe essere confermato anche nelle prossime sedute. L’approvazione di Johnson&Johnson potrebbe consentire ai mercati di fare un ulteriore passo in avanti in attesa del ritorno alla normalità.
Borse 10 marzo, Piazza Affari in positivo
Per Piazza Affari una nuova giornata in positivo. Una crescita del +0,46% in questa terza seduta settimanale. A Milano da registrare un crollo del titolo della Juventus dopo l’eliminazione dalla Champions. Una perdita intorno all’8% delle azioni bianconere. Per quanto riguarda gli altri indici, da registrare una crescita importante per Parigi (+1,11%) e Francoforte (+0,69), mentre Londra (+0,04%) è rimasta più o meno invariata.
La giornata dei mercati si era aperta con l’andamento contrastato degli indici asiatici. In leggero rialzo sia Tokyo (+0,03%) e Hong Kong (+0,35%), mentre Shanghai (-0,05%) e Seul (-0,6%) hanno registrato un rosso. Chiusura mista anche a Wall Street. Il Nasdaq ha lasciato per strada lo 0,04%, mentre il Dow Jones ha guadagnato l’1,46%.
Spread sotto i 100 punti
Dopo diverse settimane lo spread è ritornato sotto quota 100. Chiusura in area 99 punti per il differenziale, con il differenziale che ha chiuso in area 0,68%. Continua la sua discesa anche l’euro. La moneta europea è passata di mano a 1,1887 dollari e 129,14 yen. Una giornata interlocutoria in attesa della nuova riunione della Bce che dovrebbe confermare le misure intraprese nei mesi scorsi per contrastare la crisi economica dovuta alla pandemia.
Per quanto riguarda il petrolio, invece, i prezzi hanno registrato un andamento negativo. Il contratto Wti, in scadenza ad aprile, ha registrato un calo dello 0,6% chiudendo la seduta a 63,6 dollari. Male anche il Brent (-0,46%) a 67,2 dollari.