Borse 21 gennaio, mercati europei in calo

Borse 21 gennaio, mercati europei in calo

Borse 21 gennaio, mercati europei in calo. Piazza Affari ha perso lo 0,8 per cento. In lieve rialzo lo spread.

MILANO – Borse 21 gennaio. Dopo un mercoledì in positivo, i mercati del Vecchio Continente sono ritornati in rosso. Continua l’andamento altalenante degli indici per la pandemia e le restrizioni dovute al coronavirus.

L’inizio della giornata era stato positivo, ma le dichiarazioni di Christine Lagarde hanno portato in rosso gli indici europei. Secondo la presidente della Bce, la ripresa dell’economia dovrebbe partire nella seconda parte dell’anno.

Borse 21 gennaio, Piazza Affari in rosso

Le parole di Christine Lagarde hanno portato i mercati europei in rosso. Piazza Affari è stata la peggiore in questa seduta con una perdita dello 0,8%. Un ribasso molto più forte rispetto agli altri indici. Francoforte ha lasciato per strada lo 0,37%. Più o meno invariati sia Parigi (-0,11%) e Londra (-0,16%) che sono riusciti a tenere in una giornata non per nulla semplice.

La chiusura della borsa americana di giovedì ha spinto Tokyo a guadagnare lo 0,82%. Bene anche Shanghai (+1,07%) e Seul (+1,49%), mentre Hong Kong ha terminato la sessione con un rosso dello -0,08%. Un andamento che rischia di non essere confermato nell’ultima seduta della settimana. Wall Street, infatti, sembra aver perso la spinta dell’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca. Il Nasdaq è riuscito a guadagnare lo 0,55%. In rosso, invece, il Dow Jones (-0,04%).

Wall Street

I mercati in tempo reale

Spread in rialzo, in calo il petrolio

Continua la leggera risalita dello spread. La chiusura del differenziale è avvenuta a 117 punti base, con il rendimento decennale che è ritornato allo 0,64%. L’euro in leggero rialzo. La moneta europea è scambiata a 1,2148 dollari.

Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio è ritornato in calo. Il contratto Wti ha chiuso a -0,53% a 52,96 dollari al barile. Un andamento destinato a continuare nelle prossime settimane per le restrizioni dell’emergenza coronavirus e i numeri in risalita.