Borse 25 agosto 2020. I listini rallentano in questa seconda seduta settimanale.
MILANO – Borse 25 agosto 2020. Dopo un inizio di settimana positivo, i listini sono tornati in rosso nonostante una piccola schiarita nella guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. Distensione che non sembra riguardare la vicenda di Tik Tok. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’indagine sarebbe stata aperta dopo alcune rivelazioni di Mark Zuckerberg.
Male (anche se meglio delle previsioni n.d.r.) il Pil tedesco che nel secondo trimestre è crollato del 9,7% rispetto al 10,1% della stima preliminare.
Borse 25 agosto 2020, il racconto della seduta
La seduta dei mercati è partita in positivo con Tokyo che al termine della seduta ha registrato l’1,35%. Un dato sicuramente positivo per gli indici asiatici che non ha avuto un seguito negli altri mercati. Nel Vecchio Continente timidi guadagni di Francoforte (+0,09%) e Parigi (+0,01%) mentre Milano (-0,41%) e Londra (-1,11%) hanno chiuso in negativo. Una perdita che interrompe la crescita registrata nella prima giornata di questa settimana. Un aumento in Europa che strettamente collegato alla speranza dei vaccini.
Chiusura contrastata anche negli Stati Uniti con Wall Street che non è riuscita a cambiare passo dopo la termine della seduta del Vecchio Continente. Andamento nervoso con il Nasdaq che ha registrato una crescita dello 0,73%. Negativo, invece, il Dow Jones con una perdita del -0,28%.
Spread in leggero rialzo, accelera il petrolio
Ritorna a salire lo spread dopo una apertura di settimana stabile. Il differenziale ha chiuso a 146 punti, rispetto ai 144 di lunedì, con il rendimento decennale che è ritornato sopra l’1%. I dati sul Pil tedesco hanno permesso all’euro di rafforzarsi passando di mano a 1,1825 dollari.
Tra le materie rallenta l’oro. Il golden spot ha perso lo 0,9% chiudendo la seduta a 1.932,65 dollari l’oncia. Il petrolio è riuscito ad accelerare nella seconda parte di seduta dopo la frenata della giornata precedente. Il contratto Wti ha registrato un progresso dell’1,06% terminando a 43,04 dollari al barile. Leggermente più alto il prezzo del gregge a 45,77 dollari.
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