Boss ai domiciliari durante il coronavirus, la metà è ancora a casa: Salvini contro Bonafede e il governo, “Chi sceglie il Pd preferisce le rivolte”.
Matteo Salvini torna all’attacco del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per il caso dei boss scarcerati e trasferiti ai domiciliari durante la fase dura dell’emergenza coronavirus. A riaprire il dibattito è un articolo de la Repubblica, nel quale si evidenzia come, nonostante i provvedimenti adottati dal Ministero della Giustizia, all’inizio del mese di settembre la metà dei mafiosi scarcerati sia ancora ai domiciliari. A casa.
Boss ai domiciliari, Salvini contro Bonafede e il governo
“Una rivolta nel carcere di Benevento, con cinque agenti feriti, celle in fiamme e un muro sfondato. Il tutto mentre più di 100 boss usciti di cella durante il lockdown non sono tornati in galera nonostante la propaganda del governo. Solidarietà alle donne e agli uomini della Polizia Penitenziaria: l’Italia non merita un governo così incapace e pericoloso. Chi sceglie la Lega sceglie la certezza della pena, chi sceglie il Pd preferisce le rivolte e i boss a casa“, è il messaggio condiviso dal leader della Lega Matteo Salvini sui propri canali social.
Bonafede, “Avviato uno stretto monitoraggio”. Gasparri: “Presunto ministro, sta coprendo il Paese di vergogna”
Non è mancata ovviamente la reazione del diretto interessato, Alfonso Bonafede, che con un post condiviso su Facebook ha reso che sulle scarcerazioni avvenute nel periodo di piena emergenza sanitaria “è stato già avviato uno stretto monitoraggio per verificare l’applicazione dei due decreti antimafia“.
Nel flipper di dichiarazioni si è inserito anche Gasparri, secondo cui “Bonafede è un presunto ministro che sta coprendo il Paese di vergogna. Ha finto di varare un decreto per ripristinare una situazione che aveva devastato. Ma invece gli effetti sono stati molto limitati. Bonafede è un irresponsabile. I grillini hanno aiutato i mafiosi”. “Conte, Bonafede, i grillini, ma con la complicità del Pd, di Renzi e di Leu, hanno favorito i boss delle cosche. Questo è un fatto gravissimo del quale dovranno rispondere davanti al Paese e alla giustizia. Vergogna“, insiste Gasparri.