Impianti sciistici chiusi, colloquio Conte-von der Leyen su coordinamento Ue. L’Austria frena: “In caso di blocco vogliamo i ristori”

Impianti sciistici chiusi, colloquio Conte-von der Leyen su coordinamento Ue. L’Austria frena: “In caso di blocco vogliamo i ristori”

Braccio di ferro Italia-Austria sulla chiusura degli impianti sciistici. Colloquio Conte-con der Leyen su coordinamento Ue.

ROMA – Braccio di ferro Italia-Austria sulla chiusura degli impianti sciistici. Da Vienna è stata bocciata l’ipotesi di uno stop nel periodo natalizio generalizzato.

Se l’Europa vuole fermare lo sci – ha riferito Gernot Bluemel, ministro delle Finanze – allora ci risarcisca“. A frenare le polemiche è stato Eric Mamer, portavoce di Ursula von der Leyen: “Il collegio non ha discusso della possibilità di vietare le attività sciistiche, non era all’ordine del giorno“, le sue parole riportate da La Repubblica.

Colloquio tra Conte e von der Leyen

Nella mattinata del 24 novembre c’è stato un colloquio tra il premier Conte e la presidente Ursula von der Leyen per un coordinamento Ue sulle misure da prendere per il periodo natalizio. Il presidente del Consiglio sui social si è detto soddisfatto di questo vertice.

I confronti continueranno nei prossimi giorni per arrivare ad un compromesso. Il premier Conte spera di trovare un accordo entro il 2 dicembre, giorno delle comunicazioni del ministro Speranza in Parlamento sulle prossime misure.

Giuseppe Conte

Salvini: “Serve una decisione comune”. Marcucci: “Serve una analisi concreta”

La decisione di chiudere gli impianti sciistici divide la maggioranza. “Non ci deve essere un atteggiamento prevenuto nei confronti dello sci […] – ha detto Marcucci (Pd) – bisogna fare un’analisi concreta e diretta dei fattori di sicurezza […]. Stiamo parlando dell’economia di molti centri e paesi di montagna, migliaia e migliaia di posti di lavoro, anche stagionali, di attività commerciali, che proprio durante il periodo natalizio, incassano la parte più rilevante del loro fatturato […]“.

E Salvini ha chiesto un intervento a livello europeo: “Non avrebbe senso vietare lo sci in Italia e permetterlo in Austria, Francia, Germania o Svizzera. Questa Europa serve solo per le sanzioni o anche per avere delle politiche comuni? E’ una domanda che condivido”.