Bruno Vespa è una furia: la reazione al duello tv saltato tra Meloni-Schlein

Bruno Vespa è una furia: la reazione al duello tv saltato tra Meloni-Schlein

Dopo il no al duello in tv tra la Meloni e la Schlein, arriva lo sfogo di Bruno Vespa che avrebbe dovuto ospitare le donne a ‘Porta a Porta’.

Non ci sta Bruno Vespa dopo la cancellazione del duello televisivo che sarebbe dovuto andare in onda a ‘Porta a Porta’ su Rai 1 tra Giorgia Meloni e Elly Schlein. Il noto giornalista e conduttore della famosa trasmissione ha voluto dire la sua in tono molto acceso in una nota e successivamente anche in una intervista furente al Tg1.

Bruno Vespa

Bruno Vespa e il duello tv mancato Meloni-Schlein

“Nelle ultime due tornate elettorali non ci è stato possibile trasmettere confronti tra il presidente del Consiglio – ieri Letta, oggi Meloni – e il leader più rappresentativo dell’opposizione – ieri Meloni, oggi Schlein -“, ha esordito in una nota Bruno Vespa sottolineando la propria amarezza per la decisione della cancellazione del confronto tv tra Meloni e Schlein. “Ci è stato proibito il confronto tra due donne che per la prima volta nella storia italiana sono al vertice nei rispettivi ruoli. E’ una vittoria della democrazia? Non ne sono convinto”.

Il noto giornalista ha poi concluso il suo intervento augurandosi che le cose possano cambiare in futuro: “L’esasperazione della par condicio non giova a nessuno. Non a caso i tecnici ne invocano da tempo la revisione. Si avrà il coraggio di farlo?”, ha detto ancora nella sua nota.

Lo sfogo al Tg1

L’amarezza di Vespa, però, è stata ben visibile anche nel corso del Tg1 dove è stato brevemente intervistato proprio sull’argomento: “Per la prima volta nella storia d’Italia il presidente del Consiglio e il capo dell’opposizione sono due donne e noi non possiamo farle incontrare per una serie di cavilli burocratici?”, si è domandato il conduttore.

E parlando di pluralismo e delle motivazioni della cancellazione del duello tv tra le due politiche: “Pluralismo? lo venite a dire a noi, che nasciamo proprio per assicurare il pluralismo e che misuriamo i sospiri delle persone per essere nella legge, tanto da diventare persino ridicoli certe volte?”.