A Milano, un 27enne evade dai domiciliari e aggredisce la compagna incinta con estrema violenza. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri.
Una notte di terrore ha scosso le strade di Milano, dove un uomo di 27 anni è stato arrestato per aver aggredito la sua compagna di 22 anni, incinta al terzo mese. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’uomo ha iniziato a colpire la giovane donna con estrema brutalità all’interno della loro abitazione, utilizzando anche un ventilatore di ferro per ferirla al volto. Non contento, l’ha minacciata con un coltello puntato alla gola, facendole temere per la sua vita e quella del bambino che porta in grembo.
Violenza brutale contro la compagna incinta
L’aggressione è poi continuata in strada, dove l’uomo ha inseguito la vittima e, una volta raggiunta, l’ha colpita ancora. Questa volta utilizzando un tubo di metallo. La donna, ormai a terra, è stata presa a calci in faccia, mentre tentava disperatamente di difendersi. Solo l’intervento tempestivo di alcuni passanti ha permesso di allertare le forze dell’ordine, che sono riuscite a fermare l’aggressore prima che la situazione degenerasse ulteriormente.
Arresto del 27enne evaso dai domiciliari
Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, hanno trovato l’uomo mentre cercava di nascondersi in un palazzo. Ha tentato di fornire false generalità, ma grazie alle indagini, è emerso che il 27enne avrebbe dovuto trovarsi agli arresti domiciliari a Lamezia Terme, dopo essere stato accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’evasione risaliva a fine luglio, periodo in cui l’uomo era riuscito a fuggire, approfittando della sua libertà per raggiungere Milano.
L’aggressore è stato arrestato per una serie di reati, tra cui lesioni personali aggravate, evasione, resistenza a pubblico ufficiale e sostituzione di persona. La vittima, visibilmente traumatizzata, è stata portata al pronto soccorso, dove le sono state prestate le prime cure. Fortunatamente, nonostante le gravi violenze subite, le sue condizioni non sono risultate critiche.
Questo episodio, tuttavia, ha scosso profondamente la comunità, sottolineando ancora una volta l’urgenza di contrastare la violenza di genere, specialmente quando colpisce donne vulnerabili come le future madri.