Omicidio terribile: un uomo ha ucciso sua madre con alcune coltellate brutali. Il folle gesto scaturito dopo una lite.
Una lite trasformata in tragedia. Follia omicida a Gela nella tarda serata di lunedì quando un uomo di 43 anni ha deciso di impugnare un coltello e di porre fine alla vita di sua madre, una 64enne. Dalle prime ricostruzioni, e dalla confessione successiva del killer, la vittima sarebbe stata raggiunta da due fendenti letali, uno al ventre e uno alla gola.
Omicidio a Gela: accoltella e uccide la madre
Episodio di violenza inaudita culminato, poi, in un omicidio. I fatti sono accaduti a Gela nella tarda serata di lunedì. Un uomo, il 43enne Filippo Tinnirello, ha ucciso la madre a coltellate in casa dopo una lite prima di uscire e consegnarsi alle forze dell’ordine. Secondo le informazioni raccolte in queste ore da diversi media tra cui Leggo e Fanpage, il delitto si è consumato nell’abitazione di famiglia di via Vitali dove madre e figlio vivevano insieme. La donna, la 64enne Francesca Ferrigno, è stata raggiunta da almeno due fendenti. Uno l’avrebbe colpita al ventre, l’altro, invece, alla gola. Proprio questo ultimo colpo le sarebbe stato fatale.
La confessione
Secondo le ricostruzioni, a chiamare i soccorsi e di conseguenza le forze dell’ordine, sarebbero stati i vicini richiamati dalle urla all’interno dell’abitazione dove si stavano svolgendo i fatti. Purtroppo, all’arrivo dei carabinieri la tragedia si era già consumata con la donna, Francesca Ferrigno, trovata morta, accoltellata con due colpi da arma da taglio.
Da quanto si apprende, in quel momento il figlio non sarebbe stato presente nell’abitazione ma avrebbe raggiunto a piedi il commissariato di via Venezia in stato di choc e avrebbe successivamente confessato di aver agito uccidendo la donna. Al momento non si conoscono le motivazioni dietro tale folle gesto ma pare che tutto sia nato da una lite. In famiglia, secondo quanto si apprende, non era insolito litigare e avere confroni accesi. L’uomo è stato arrestato e condotto in carcere. Gli inquirenti, che hanno anche rinvenuto e sequestrato l’arma usata per il delitto, ritengono che il movente dell’omicidio sia da ricercare nel difficile rapporto tra madre e figlio per i problemi del secondo.