Bruxelles, l’attentatore: “Sono dell’Isis e vendico i musulmani”

Bruxelles, l’attentatore: “Sono dell’Isis e vendico i musulmani”

Caos a Bruxelles dopo la sparatoria che ha visto almeno due vittime. L’attentatore ha rivendicato le sue azioni con un video social.

Sono ore di grande paura in Belgio e precisamente a Bruxelles dove nella serata di ieri un uomo, al grido di ‘Allah Akbar’, ha sparato a civili ferendo a morte almeno due persone. Il presunto killer, Lassoued Abdeslam, ha poi postato un video su Facebook in cui ha rivendicato la sua appartenenza all’Isis, lo Stato islamico, vantandosi di aver eliminato dei non credenti.

Bruxelles, l’attentatore rivendica le uccisioni

Dalle prime ricostruzioni di quanto avvenuto, la sparatoria ha avuto luogo sul boulevard d’Ypres. Le vittime dell’attentatore sono due svedesi che indossavano le maglie della nazionale di calcio del loro Paese che proprio lunedì sera disputava la partita di calcio contro il Belgio poi interrotta a causa dell’attentato. 

Come detto, il presunto killer, Lassoued Abdeslam, subito dopo aver agito ha pubblicato un filmato su Facebook in cui ha rivendicato la sua appartenenza all’Isis, ma ha anche affermato di avere sparato per “vendicare i musulmani”.

Il video in questione pare essere rimasto online per diversi minuti salvo poi essere cancellato. “Sono un Mujahid dello Stato Islamico, che vi piaccia o no. Viviamo per la nostra religione e moriamo per questa stessa religione”, ha detto l’uomo.

https://twitter.com/RadioGenoa/status/1713990902086025623

I messaggi sui social prima dell’attentato

Dalle informazioni fin qui raccolte, l’uomo, radicalizzato, era già noto ai servizi di intelligence e potrebbe aver agito dopo che tra giugno e luglio, in Svezia, per due volte il Corano è stato profanato pubblicamente. La data scelta quindi per la sparatoria potrebbe non essere stata del tutto casuale vista la partita di calcio e la presenza di tifosi svedesi in Belgio.

In precedenza, sempre sui social, l’uomo aveva scritto anche un messaggio su un bambino musulmano accoltellato domenica a Chicago, sostenendo che se fosse stato cristiano “lo avremmo definito terrorismo e non crimine brutale”.

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