Migranti, Bruxelles: "Il salvataggio è competenza degli Stati"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Migranti, Bruxelles: “Il salvataggio è competenza degli Stati”  

Migranti immigrati

In seguito all’arrivo dei migranti Bruxelles ha deciso di non intervenire nonostante la situazione tra Roma e Parigi sia evidentemente tesa.

In seguito alla chiusura dei porti italiani – per motivi politici – le navi Ong continuano il viaggio nel Mediterraneo, cariche di migranti, alla ricerca di un porto sicuro. In questa situazione, la Francia ha aperto il porto di Tolone alla Ocean Viking.  

Ma dopo aver accolto i migranti ha lanciato un monito nei confronti di tutti gli Stati, chiedendo solidarietà nel rifiutare i migranti sbarcati in Italia, come farà anche la capitale, Parigi. Si tratta di una specie di ricatto. In questa situazione, la posizione di Bruxelles è ferma: il Belgio sostiene che le navi Ong debbano attraccare nel porto più sicuro, vicino o meno.  

Hipper: “Non spetta a me dire qual è il luogo sicuro più vicino”

La portavoce della commissione Anitta Hipper ha dichiarato in merito alla questione: “La commissione non è incaricata di designare alcun porto sicuro. La ricerca e il salvataggio sono di competenza esclusiva degli Stati membri. La commissione è pronta a sostenere gli Stati membri in tutto e per sempre e non solo quando si tratta di sbarco o trasferimento. Non spetta a me dal podio qui a Berlaymont dire qual è il luogo sicuro più vicino o quale è il porto designato più sicuro”. 

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La posizione di Bruxelles

In questa situazione di scompiglio politico, Bruxelles ha deciso di non intervenire, nonostante la situazione tra Roma e Parigi sia evidentemente tesa. Nel frattempo, uomini, donne e bambini si trovano in mezzo alle acque del Mediterraneo ed attendono di essere accolti.  

Il professor Fulvio Vassallo Paleologo ha rimembrato che “La convenzione di Amburgo è chiara: lo sbarco deve avvenire al porto sicuro più vicino e nel più breve tempo possibile. Le nazioni costiere non possono aggirare questo obbligo inviando queste persone in un altro Paese lontano, raggiungibile magari, in settimane di navigazione”. 

Inoltre, “Se si guarda al numero di domande d’asilo presentate l’Italia ne ha circa 50.000 all’anno mentre la Germania ne ha circa 150.000 o 200.000, a seconda dell’anno. Questi numeri non giustificano l’appello italiano alla solidarietà”, dice Paleologo. 

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ultimo aggiornamento: 11 Novembre 2022 13:48

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