Bublik: “Per battere Jannik Sinner ho messo intensità. Il futuro? In Italia tra vino e caffè”
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Bublik: “Per battere Jannik Sinner ho messo intensità. Il futuro? In Italia tra vino e caffè”

Jannik Sinner

Bublik si racconta alla Gazzetta: l’intensità messa contro Sinner ad Halle, la paternità e la passione per l’Italia.

Alexander Bublik arriva a Wimbledon 2025 sulle ali dell’entusiasmo, dopo il successo all’ATP di Halle. Il kazako ha messo fine alla striscia vincente di Sinner contro avversari fuori dalla Top 20. Ma non si monta la testa: “Per battere Sinner ad Halle ho messo concentrazione, intensità, e quando servo bene è difficile superarmi. Ma Halle è diverso da uno Slam e Jannik è fortissimo. Certo, se guardiamo solo i numeri e vediamo che in un anno ha perso solo da Alcaraz e da me, fa un certa impressione. Se dovesse accadere per un altro anno, allora mi sentirei lusingato”. Così alla gazzetta.it

Jannik Sinner
Jannik Sinner

Tra Halle e Wimbledon: Bublik resta coi piedi per terra

Nonostante i recenti risultati, il kazako non si considera tra i favoriti per lo Slam londinese: “Se mi sento uno dei favoriti per Wimbledon? Non lo dirò mai. Sono una persona realista, ho vinto quattro match al Roland Garros e vinto Halle. Sono consapevole di quello che posso fare e di quale sia il livello del mio tennis. Ma non direi mai che sono il migliore al mondo e solleverò il trofeo. Cosa mi piace dell’erba? Che i match sono più brevi, meno impattanti sul fisico, meno rischi di infortuni”.

Vita vera, sacrificio quotidiano e il sogno italiano

Nel corso dell’intervista alla Gazzetta dello Sport, Bublik si mostra in una veste inedita, lontano dal cliché dell’artista folle: “Mi dipingono come un tipo sfrenato ma sono sempre stato uno tranquillo, un po’ pantofolaio. Mi piace la vita vera ma mi alleno ogni giorno, spesso anche due volte al giorno”.

Riflette anche sul suo futuro: “Dopo Wimbledon 2024 molti hanno interpretato le mie parole come una volontà di voler smettere di giocare a tennis ma non mi hanno capito… Cerco di evitare di stare nella bolla del tennis. Scrivetelo, perché poi i ragazzini pensano che basti starsene al pub a bere birra o sul divano, e invece per fare il tennista professionista serve comunque sacrificio, è un lavoro e va fatto seriamente anche solo per giocare le qualificazioni di un torneo”.

E l’amore per l’Italia è reale: “Amo molto l’Italia. E il suo cibo… Come mi vedo in futuro? In un vigneto in Toscana ad assaggiare vino e olio… Potreste vedermi lì, in qualche vecchio bar a bere un caffè corretto grappa”.

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ultimo aggiornamento: 30 Giugno 2025 13:10

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