Cahill racconta abbracci e lacrime nello spogliatoio di Parigi con Sinner
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Direttore: Alessandro Plateroti

Cahill racconta abbracci e lacrime nello spogliatoio di Parigi con Sinner

Un primo piano di Jannik Sinner

Darren Cahill rivela il momento toccante post-finale al Roland Garros: abbracci, lacrime e grande orgoglio per Jannik Sinner.

Nel mondo del tennis professionistico, ci sono momenti che restano fuori dal campo ma che definiscono la vera grandezza di un atleta. Emozioni, silenzi, e parole che rivelano ciò che succede lontano dalle telecamere. È proprio in questi attimi che si misura la forza di un campione, come ha raccontato Darren Cahill, coach di Jannik Sinner, dopo l’epica finale del Roland Garros contro Carlos Alcaraz.

Un match durato oltre cinque ore, con tre match point mancati, che ha lasciato in Sinner e nel suo team una scia di emozioni difficili da metabolizzare subito. Ma è lì, nello spogliatoio di Parigi, che si è consumato uno dei momenti più intensi della carriera del numero uno del mondo.

Jannik Sinner
Jannik Sinner

L’abbraccio dopo la battaglia

Cahill ha rivelato in un’intervista al podcast di Andy Roddick cosa è successo dopo quella finale estenuante, le parole riportate dalla Gazzetta. “Ognuno di noi del team si è avvicinato a Jannik e gli ha dato un abbraccio”, ha detto l’allenatore australiano. “Gli abbiamo detto che eravamo davvero orgogliosi di lui, del suo impegno. Ma non era il momento giusto per fargli un discorso su cosa possiamo imparare. Ne parleremo più avanti. Bisogna mostrare un po’ di empatia per quello che sta attraversando. Tristezza, qualche lacrima… qualche lacrima per tutti, in realtà.”

Un passaggio umano e delicato, che mostra quanto il lato emotivo sia fondamentale anche ai massimi livelli dello sport. Empatia, orgoglio e resilienza diventano così parole chiave.

Un dolore che resta

Il tempo passa, ma non basta sempre a guarire. “Ma devo dire che quella sera, qualche ora dopo, non se n’era ancora fatto una ragione. E non se la farà mai”, ha aggiunto Cahill. Nonostante la delusione, il rispetto verso Jannik è cresciuto ancora: “Dopo la finale del Roland Garros ho ancora più rispetto di lui di quanto ne avessi prima. Ha una grande consapevolezza di sé… Ha una straordinaria resilienza, e quella resilienza sarà messa alla prova dopo quella partita a Parigi.”

Dopo venti minuti intensi nello spogliatoio, tra silenzi, sguardi e lacrime, “a Parigi, con Sinner ci siamo abbracciati e abbiamo versato qualche lacrima”. Un momento che segna un punto fermo nella storia di un campione in ascesa.

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ultimo aggiornamento: 18 Giugno 2025 13:41

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