Christian Atsu, il calciatore ghanese ex Chelsea è morto sotto le macerie del terremoto avvenuto in Turchia e Siria.
La notizia della morte di Christian Atsu è arrivata dal suo manager. Il calciatore ghanese risultava disperso sotto le macerie di uno dei tanti palazzi crollati in Turchia per il terribile terremoto avvenuto al confine tra Turchia e Siria. Continuano le operazioni ininterrotte di scavo da parte dei soccorritori e diventano sempre più flebili le speranze di trovare qualcuno vivo sotto le macerie. Tra le vittime anche il calciatore del 1992 ex Chelsea.
Le ricerche sotto i detriti del complesso residenziale del Rönesans ad Hatay hanno dato la conferma della morte del calciatore. “Il corpo senza vita di Atsu è stato trovato sotto le macerie. Al momento, i suoi effetti personali sono ancora in fase di rimozione. È stato trovato anche il suo telefono” ha dichiarato uno dei suoi manager. Anche Atsu è una delle 42mila vittime del terremoto che ha devastato Turchia e Siria.
Il destino del ghanese sarebbe potuto essere diverso
Il calciatore ghanese, prima di giocare in Turchia aveva vestito la maglia di Chelsea, Vitesse, Everton, Bournemouth, Malaga, Newcastle, con ben 65 presenze nella nazionale del Ghana, impreziosite da 10 gol. Proprio poche ore prima della scossa che ha provocato anche la sua morte il centrocampista aveva segnato la sua prima rete con la maglia della squadra turca dell’Hatayspor.
“Prima del terremoto, prima della partita con il Gaziantep FK, Christian Atsu ha detto all’allenatore che voleva giocare di più. Ha detto: ‘Posso andarmene se trovo una squadra?’. L’allenatore ha accettato questa richiesta. Stava per andare all’estero dalla sua famiglia. L’allenatore gli ha dato una chance nella partita col Kasımpaşa e Atsu ha giocato molto bene. Ha anche segnato il gol vittoria nel finale. C’era una così grande unità dopo la partita che l’abbraccio di Volkan e la sua gioia in campo e nello spogliatoio era evidente. Aveva un biglietto aereo, ma ci ha rinunciato perché ha giocato bene e ha segnato. Dopo l’entusiasmo che ha provato, ha detto ‘non vado, resto qui.’ È stata una tragedia completa”, ha spiegato direttore amministrativo dell’Hatayspor.