Cinquanta milioni da Elliott ma non basta: ecco perché il Milan deve vendere

Cinquanta milioni da Elliott ma non basta: ecco perché il Milan deve vendere

Calciomercato Milan, i cinquanta milioni del Fondo Elliott non bastano. Per le plusvalenze chieste dall’Uefa servono cessioni.

Quasi risolte le vicissitudini societarie con l’arrivo ufficiale del Fondo Elliott, per il Milan è giunto il tempo di pensare al mercato. Gli acquisti a costo zero messi a segno fino a questo momento possono servire a puntellare la rosa ma di certo non sono i profili giusti per provare a fare quel salto di qualità richiesto da Gattuso  per provare a rimanere competitivi.

Calciomercato Milan: Mirabelli in attesa di conoscere il proprio futuro

Il primo nodo da sciogliere è quello che riguarda la figura del ds. Il fatto che Massimiliano Mirabelli (così come Marco Fassone) non sia stato menzionato nel primo comunicato ufficiale del Fondo Elliott lascia presagire un possibile e imminente cambio ai vertici di Casa Milan. Niente ds, niente mercato almeno per il momento, se non per qualche operazione commissionata dagli uomini di Singer.

Si riparte dunque dalla fase programmatica, con Gattuso che continua a sventolare la sua lista del mercato senza ancora sapere a chi darla. Saranno tre i fattori che delineeranno il mercato del Milan. La partecipazione o meno alla prossima edizione dell’Europa League, con Elliott fiducioso di convincere il Tas a sovvertire il verdetto dell’Uefa, i cinquanta milioni che il Fondo Elliott verserà nelle casse del club e le operazioni in uscita.

Mercato Milan, come arrivare alle plusvalenze imposte dall’Uefa

Non bisogna sottovalutare infatti un aspetto più che mai rilevante: a prescindere dalla partecipazione all’Europa League il Milan è chiamato a far rientrare i propri bilanci nei parametri del Fair Play Finanziario. Tradotto, alla fine dell’estate i registri contabili del club dovranno far registrare una plusvalenza di 50/55 milioni di euro. Il Milan dovrà vendere per mantenere fede al mercato a saldo zero imposto da Nyon e per mettere a segno le plusvalenze richieste per far quadrare i conti alla fine del prossimo triennio.

Se il Milan dovesse prendere parte all’Europa League, potrebbe dirottare parte degli introiti alla voce guadagni, risparmiandosi così l’arduo compito di dover monetizzare solo attraverso il mercato. Se invece i rossoneri il giovedì saranno costretti a guardare il calcio dal divano, allora molto dipenderà dalle cessioni. Quasi tutto.

Milan, le cessioni di Suso e/o Donnarumma per far quadrare i conti

I nomi dei giocatori che potrebbero portare una ricca plusvalenza nelle casse di via Aldo Rossi sono sempre i soliti due, ossia quelli di Gianluigi Donnarumma e Suso, con il primo che risolverebbe molti dei problemi del Milan anche alla luce del ricco, ricchissimo stipendio percepito. Il secondo ha una clausola rescissoria (valida per l’estero) da quaranta milioni, una cifra utile che non darebbe però una svolta definitiva alla situazione.

Qui tutti i numeri di Suso nella stagione 2017-2018.

Più o meno inutili invece le cessioni di Romagnoli Bonucci, due giocatori pagati profumatamente dal Milan che per guadagnarsi dovrebbe sparare parecchio alto con le sue richieste economiche.

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