Carlo Calenda al Forum Ambrosetti di Cernobbio apre al governo sulla Manovra ma esclude ogni alleanza con candidati populisti.
Al Forum Ambrosetti di Cernobbio, evento chiave per il dibattito economico italiano e internazionale, il leader di Azione, Carlo Calenda, ha lanciato un messaggio chiaro al governo e agli elettori. In un’intervista all’Adnkronos, ha dichiarato la disponibilità del suo partito a lavorare insieme all’esecutivo, ma ha posto dei paletti netti per quanto riguarda le prossime elezioni regionali.

Apertura sulla Manovra, senza pregiudizi ideologici
Calenda ha espresso una posizione costruttiva nei confronti della prossima Manovra economica. “Mi aspetto che il governo in questa Manovra ci ascolti perché noi siamo pronti a collaborare per migliorare la vita dei cittadini. Noi non facciamo scelte ideologiche”, ha affermato.
Con queste parole, il leader di Azione sottolinea la volontà di contribuire in modo concreto e pragmatico al dibattito sulle misure economiche, senza preclusioni politiche. L’obiettivo, spiega, è migliorare la vita dei cittadini, proponendo un approccio basato sul merito delle proposte piuttosto che sull’appartenenza politica.
Elezioni regionali, esclusi candidati populisti
Sul fronte politico-elettorale, Calenda ha ribadito una linea di fermezza: “Noi partecipiamo alle elezioni regionali se c’è un candidato che ci convince. Io Fico non lo sostengo. Non lo sosterrò mai, così come Tridico. Sono dei populisti che non hanno mai gestito niente e quando hanno gestito, nel caso di Tridico, propongono solo il reddito di cittadinanza”.
Le sue parole segnano un netto rifiuto delle logiche populiste, con riferimenti diretti a due figure legate all’area del Movimento 5 Stelle: Roberto Fico e Pasquale Tridico. Calenda contesta la mancanza di esperienza amministrativa e la visione economica basata su strumenti come il reddito di cittadinanza, giudicati inadatti a garantire una crescita duratura e sostenibile.
Il leader di Azione, quindi, lancia un doppio messaggio: apertura al governo per collaborare sulla Manovra, ma nessuna concessione a candidati populisti nelle alleanze regionali. Una strategia coerente con la visione riformista e moderata del suo partito.