Il leader di Azione interviene sulle polemiche del Movimento 5 stelle.
Come il suo ex collega Renzi, anche Carlo Calenda critica aspramente Conte e il M5S. Il romando leader di Azione commenta il caso alzato dal leader 5 stelle sulla presidenza della commissione esteri al Senato. “Riassumendo: i 5S eleggono il filo russo Petrocelli; poi provano con il più filo russo Ferrara; poi si dividono tra candidato di Di Maio e di Conte e finiscono per far eleggere Stefania Craxi (per fortuna) e ora minacciano la crisi?! Mandiamoli a spazzare il mare“. Così scrive su Twitter.
Come molti, Calenda non vede di buon grado questi continui e quotidiani attacchi al governo che sono sempre lì per scatenare una crisi di governo. “Questi penultimatum giornalieri sono non solo irresponsabili data la situazione internazionale ed economica ma anche ridicoli. Non siete in grado di gestire neanche i vostri gruppi parlamentari. Basta. Volete far cadere il governo? Assumetevene la responsabilità“, continua il leader di Azione in un nuovo tweet facendo eco alle parole di Matteo Renzi.
L’europarlamentare interviene alla giornata dedicata al ‘Pnrr: priorità e futuro dell’Italia‘ promossa da Aepi e Adnkronos. Alla domanda se il governo, e gli obiettivi del Pnrr siano a rischio a causa delle continue minacce dei 5 stelle, Calenda risponde: “Io il pensiero dei 5 stelle, se possiamo considerarlo pensiero, ho rinunciato a capirlo da tantissimo tempo“. Per lui non c’è da preoccuparsi avendo Draghi alla guida del governo.
Calenda contro i 5 stelle sul termovalorizzatore
“Abbiamo la fortuna di avere la persona, insieme a Macron, più autorevole alla guida del governo… C‘è grande fiducia in Europa nella capacità di Draghi di portare avanti il Pnrr. Meno fiducia c’è nella capacità di far funzionare la Pa in modo da riuscire a spendere questi soldi”. Infatti, Calenda sottolinea le difficoltà che l’Italia, e non solo il Sud, ha sempre avuto nella spesa dei fondi europei. Ora la sfida del Pnrr è molto più alta “dobbiamo spendere 34 mld l’anno e normalmente non riusciamo a spenderne 14”.
Sulla questione energetica, su cui a Roma si dibatte con i 5 stelle riguardo al termovalorizzatore, Calenda si esprime scettico sull’utilizzo esclusivo delle rinnovabili perché da sole al momento non bastano. Per essere indipendenti dal gas russo “dobbiamo dotarci di 2 rigassificatori e fare un lavoro ricorrendo” anche all’uso del “carbone, seppur per un tempo breve”, ha sottolineato pragmaticamente il leader di Azione.
Proprio sul termovalorizzatore a Roma, Calenda è convinto che “finirà come giustamente Gualtieri ha deciso… Su questo sosterrò Gualtieri a spada tratta, in Italia ne servono 12 di termovalorizzatori. E’ una tecnologia che oggi è molto meno inquinante di una strada di provincia”.