Azione, Calenda, esprime forti critiche nei confronti di PD e M5S riguardo alla loro posizione sul riarmo, definendoli “populisti d’accatto”.
Negli ultimi anni, il dibattito sul ruolo dell’Unione Europea nella difesa comune ha assunto una rilevanza crescente, con Calenda che dice la sua. La proposta di un piano di riarmo europeo, avanzata dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, ha suscitato reazioni contrastanti tra le forze politiche italiane. Da un lato, alcuni sostengono la necessità di rafforzare la capacità difensiva dell’Europa; dall’altro, c’è chi teme che tali investimenti possano distogliere risorse da settori cruciali come la sanità e la cultura.

Le posizioni divergenti nel panorama politico italiano
All’interno del panorama politico italiano, le reazioni alla proposta di riarmo europeo sono state eterogenee. Il Movimento 5 Stelle (M5S) e l’Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) hanno espresso una netta opposizione al piano, sottolineando la priorità di investire in ambiti sociali piuttosto che militari. Questa posizione è stata condivisa anche da esponenti del Partito Democratico (PD), evidenziando una crescente vicinanza tra il PD e le forze politiche più critiche verso l’incremento delle spese militari.
La reazione di Carlo Calenda: accuse di populismo e ipocrisia
In questo contesto, il leader di Azione, Carlo Calenda, ha manifestato un forte dissenso nei confronti delle posizioni assunte da M5S, Avs e PD. Durante un intervento nel programma “L’aria che tira” su La7, Calenda ha criticato duramente le dichiarazioni di esponenti di queste forze politiche, definendole “bambini che dicono idiozie in libertà”.
L’ex ministro ha poi attaccato direttamente il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il PD: “Oggi Gualtieri ha detto che è meglio spendere i soldi per un’Europa della cultura e non delle armi. Ma che cacchio vuol dire? È la sagra della banalità e del luogo comune, intanto di un Pd che si è completamente grillinizzato”.
Non è mancata una dura critica nei confronti di Giuseppe Conte: “Quando lui e Gualtieri dicono che bisogna investire in sanità e in cultura, io ricordo che sono i due signori che hanno fatto il più grande buco di bilancio della storia dell’umanità con 130 miliardi di Superbonus. Il loro ragionamento si chiama populismo d’accatto, esattamente come quello di Salvini”.
Calenda ha poi chiuso con una riflessione sull’europeismo del PD, che, a suo dire, negherebbe la necessità di un’Europa forte e militarmente autonoma: “Quelli che sono europeisti negano la dimensione di potenza della Ue, dicendo che non vogliono un’Europa più potente e parlano di Green. Ma che cacchio vuol dire?”.