Carlo Calenda accusa Conte e Salvini di alimentare il populismo e strumentalizzare le paure degli italiani.
Negli ultimi anni, il panorama politico italiano è stato segnato da una crescente polarizzazione, con leader che hanno fatto del populismo la chiave della loro comunicazione, questo Calenda lo sa. In questo clima di tensione e retorica accesa, la distinzione tra rappresentanza popolare e strumentalizzazione delle paure si fa sempre più sottile.
Mentre molti italiani esprimono disagio verso la complessità del presente, alcuni esponenti politici offrono soluzioni immediate, spesso semplificate, in risposta alle ansie collettive. È in questo contesto che Carlo Calenda ha deciso di prendere una posizione netta, accusando i suoi avversari di cavalcare l’onda dell’insicurezza.
Le parole di Calenda sulla piazza M5S
Durante una recente intervista, il leader di Azione ha criticato duramente una manifestazione promossa dal Movimento 5 Stelle. “La gente è spaventata: quella di Conte è una piazza di persone che hanno paura. Nessuno nel palco ha detto che la pace non dipende da noi ma dai russi che stanno continuando la guerra”, ha dichiarato Calenda, riferendosi all’evento contro il riarmo europeo.
A suo dire, Giuseppe Conte avrebbe utilizzato il contesto bellico per indirizzare il dissenso popolare contro le istituzioni europee e le politiche di difesa comune, senza però riconoscere il ruolo determinante dell’aggressione russa. “Conte gioca sulle paure delle persone strumentalizzando la realtà: lo fa Conte come Salvini”, ha aggiunto.
Il Superbonus e l’accusa di redistribuzione sbagliata
Non solo politica estera. Calenda ha anche puntato il dito contro la gestione economica del governo Conte, in particolare sul Superbonus edilizio. “Conte ha dato 200 miliardi alla persone benestanti per rifarsi la casa”, ha affermato, criticando una misura che, secondo lui, ha favorito i ceti medio-alti, drenando risorse pubbliche che avrebbero potuto essere impiegate per scuola, sanità e sicurezza.
Infine, ha chiarito il senso della sua battaglia politica: “Non voglio cancellare il M5s per legge – ha precisato – ma vogliamo cancellare il populismo che da sempre è stato il nostro avversario: ora è una battaglia senza quartiere.”
Con queste dichiarazioni, Calenda non solo attacca direttamente Conte e Salvini, ma lancia un messaggio più ampio: secondo lui, il vero nemico non è un partito, ma una cultura politica che sfrutta il malessere collettivo a fini elettorali.
