Il leader di Azione chiede un confronto tv tra tutti e quattro i poli.
In un’intervista al Corriere della Sera Carlo Calenda parla delle forze in campo per le prossime elezioni del 25 settembre. “Non ci sono solo due poli” per l’ex ministro dello sviluppo economico, bensì quattro considerando anche Conte oltre sé stesso, Letta e Meloni. “Noi quattro dobbiamo poter fare un grande confronto in tv per far capire agli italiani quello che c’è in ballo in queste elezioni e cosa si propone davvero”.
Il presagio negativo del leader di Azione è che chiunque dovesse vincere le elezioni non durerebbe più di sei mesi a causa delle profonde contraddizioni interne. L’obiettivo di Calenda è sempre quello di portare avanti l’agenda Draghi e obbligare con i loro voti anche gli altri partiti ad andare avanti in questa direzione. “Non è una corsa contro, è una corsa per il Paese. Per avere un governo con Draghi o comunque che abbia autorevolezza, programmi, concretezza”.
Calenda: “Con Meloni non avremo il fascismo, ma il caos”
Per quanto riguarda la destra, Calenda non pensa “che ci sia il rischio di un governo fascista. Credo però che FdI e Meloni abbiano due limiti molto gravi: il primo è l’isolamento totale dall’orbita dei grandi paesi europei; il secondo è la scarsissima esperienza amministrativa e internazionale” ha dichiarato l’ex ministro di Renzi e Letta. Calenda parla della sua esperienza romana con Michetti e della sua impreparazione. “Con un governo a guida Meloni non avremmo il fascismo, ma il caos”.
Sulla questione dei voti utili il leader di Azione dice che l’unico davvero utile è quello per chi presenta proposte serie e concrete come il lavoro sul Pnrr, salario minimo e termovalorizzatori che saranno presentate giovedì nel programma di Azione Italia viva. Sanità e istruzione sono al primo posto nel programma del partito di Calenda. Il deputato romano si batte contro la propaganda elettorale “vecchia e stantia” come le “battaglie di demonizzazione reciproca, “tu sei fascista”, “tu sei comunista” quando al governo ci sono ministri seri che lavorano fianco a fianco della parte più responsabile della Lega e del Pd.
“E’ tutto così ipocrita: si fomenta odio quando c’è bisogno di una grande riappacificazione”. Secondo Calenda si stava realizzando con il governo Draghi ma si è interrotta a causa della mancanza della grande forza riformista e liberale. “Ora c’è. Riprendiamo il cammino” conclude Carlo Calenda.