Il leader del Terzo Polo continua ad invocare un ritorno del premier a Palazzo Chigi dopo le elezioni.
Mario Draghi ha detto più volte che la sua esperienza di governo finirà con questa legislatura e non è intenzionato a prendere parte al prossimo esecutivo. Ma a questo non crede fino in fondo Carlo Calenda che punta a riportare l’ex capo della Bce a guida del prossimo governo per scongiurare che a Palazzo Chigi sieda Meloni e creare “un governo di unità nazionale”.
L’obiettivo di Calenda è “evitare che dalle urne esca una maggioranza di destra” e quindi arrivare ad una percentuale considerevole alle elezioni. Infatti, sul rifiuto del premier ad un eventuale incarico futuro dice: “Che altro avrebbe potuto dire?”. Sull’accusa di Letta che sostiene che la proposta politica del Terzo Polo non esiste, invece risponde: “Letta sta facendo una campagna divisiva e sbagliata”. Inoltre, attacca il Pd e il suo segretario che non chiarisce con chi ha intenzione di governare.
Letta nel dibattito con Meloni aveva dichiarato che non avrebbe governato con i suoi alleati Fratoianni e Bonelli, cosa che ha irritato non poco i leader di SI e Verdi. “Non con i suoi alleati, non col M5S, allora con chi, con il mago Zurlì?” ironizza Calenda dicendo che un voto al Pd è un voto buttato perché non in grado di fare una proposta di governo.
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Le proposte di Calenda per il futuro dell’Italia
Secondo il leader, il Terzo Polo sta crescendo molto anche rubando voti all’elettorato di centrodestra moderato che non vuole un governo a guida Meloni. Su una futura alleanza Calenda chiarisce che non appoggeranno mai un governo di destra né faranno alleanze con Pd e M5S. “Noi siamo nati per dare vita a una cosa diversa e saremo il perno per costruirla”.
Per quanto riguarda l’emergenza climatica, Calenda propone una legge sui danni sul modello francese e un’unità di missione. Sull’indipendenza del paese dal punto di vista dell’approvvigionamento invece propone due navi di rigassificazione poi punta a rinnovabili e centrali nucleari sicure.
Sul fronte europeo, Calenda è per spingere fuori l’Ungheria dall’Ue e dai fondi europei. Sull’Italia invece punta a “riappropriarsi della sua eredità i grande generatore di cultura e creatività”. Il leader di Azione si dice contrario al presidenzialismo perché stravolgerebbe le istituzioni repubblicane. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza il terzo polo vuole riformarlo partendo dal nome e darlo solo a chi non può lavorare mentre per gli altri favorire l’inserimento attraverso agenzie di reclutamento private.