Durissime parole di Carlo Calenda contro il resto delle opposizioni al Governo Meloni. Nel mirino Pd, Schlein e non solo.
Dopo essere stato protagonista della separazione da Renzi, ecco Carlo Calenda tornare ad alzare la voce. Questa volta, però, nel suo mirino ci è finito tutto il Partito Democratico, la Schlein e in generale il resto delle opposizioni al Governo Meloni. Ospite di ‘Omnibus’, su La7, il leader di Azione ne ha avuto per tutti sottolineando quali siano state le recenti “menzogne” verso la Premier italiana in merito, soprattutto, alla polemica sulla fine del mercato tutelato.
Calenda duro contro il resto della sinistra
Nel corso della puntata odierna di ‘Omnibus’, Calenda ha prima di tutto discusso l’ipotesi di un campo largo per contrastare il Governo Meloni: “Ma pensiamo veramente che l’alternativa a questo governo sia un’ammucchiata che vada da me a Fratoianni, Bonelli, Conte e Schlein? Elly Schlein ieri ha detto che vuole levare i sussidi al gas, e altre cose che determinerebbero il fallimento delle aziende, poi che lei vorrebbe elettrificare tutto, però non producendo più energia elettrica. Ma non è politica”.
Il leader di Azione ha proseguito: “Quello che fa la Schlein sono appelli morali che nel contenuto non hanno niente e non si costruisce un’alternativa di governo fatta in questo modo”.
Parole forti anche sul M5S: “Movimento 5 Stelle e Partito democratico hanno presentato due manovre che porterebbero il deficit italiano al fallimento del Paese e alla procedura di infrazione. Quello che ho cercato di fare io è stato dire che non possiamo pensare che siccome siamo all’opposizione costruiamo un’alternativa di governo dicendo che ci vuole il superbonus che è il più grande spreco di denaro nella storia dell’Italia. Io non l’ho votato il superbonus, il superbonus è stata una distruzione delle finanze pubbliche, il Conte 2 ha fatto un’operazione spregiudicata”.
Le menzogne sulla Meloni
Il tema degli ultimi giorni, però, è senza dubbio quello che ha generato maggiore polemica, ovvero l’annuncio della fine del mercato tutelato dell’energia. In tal senso Calenda ha detto: “È un teatro. È una riforma che è stata condizione per il pagamento della terza rata del Pnrr. Io l’ho votata, Salvini l’ha votata, il Pd l’ha votata, Giorgia Meloni non l’ha votata. Adesso il Pd dice che è la ‘tassa Meloni’? È una menzogna e io non nutro l’elettorato con menzogne”.