Crisi di Stellantis: Calenda che critica Schlein e il Pd per il silenzio sul futuro dei lavoratori e lancia un appello a tutta la sinistra.
Carlo Calenda, leader di Azione, ha attaccato il silenzio di Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, sulla crisi di Stellantis.
In un video pubblicato sui social, il leader di Italia Viva ha sferrato un attacco diretto, citando il celebre appello di Nanni Moretti in Aprile: “Dì qualcosa, dì qualcosa di sinistra“.
Calenda contro il silenzio di Schlein sulla crisi di Stellantis: il video
Come riportato da Il Tempo, Carlo Calenda sottolinea come la recente notizia della rimozione dell’amministratore delegato di Stellantis abbia creato un’ondata di preoccupazioni globali, in particolare tra i lavoratori e gli osservatori economici.
“Domenica alle 8 di sera è uscita la notizia che ha travolto un po’ tutti i media mondiali“, spiega, evidenziando la gravità della situazione. Il leader di Azione ha poi accusato il Partito Democratico di non prendere una posizione chiara.
“Stamattina è giovedì, è giovedì intorno alle 11 di mattina, Elly Schlein non ha pronunciato parola“, aggiunge. Secondo Calenda, questa mancanza di reazione è un segnale allarmante: “Esce qualcosa che non gira nel rapporto tra la sinistra e la questione Stellantis, e non è spiegabile la ragione per cui Elly Schlein non riesce a parlare della più grave crisi di cui hanno parlato tutti i giornali, persino quelli Gedi“.
La critica di Calenda va oltre la semplice richiesta di una dichiarazione: il suo è un appello per un ritorno alla difesa dei lavoratori, un tema che considera centrale per l’identità della sinistra.
“Non c’è niente più di sinistra che questa battaglia, cioè vedere lo scempio di un capitalismo predatorio, assistito, che lascia gli operai per strada“, continua.
L’accusa ai media vicini al Pd
Nel suo video, Calenda ha anche lanciato una stoccata ai giornali storicamente associati al Partito Democratico, come Repubblica e Stampa. “Dedicano a Schlein pagine infinite. Ovviamente noi siamo cancellati, perché diamo fastidio al loro padrone“, ha dichiarato.
Per il leader di Italia Viva, questo scenario evidenzia una dinamica sbilanciata, in cui i media influenzano la linea politica del partito: “Era il Partito Comunista a dare la linea all’Unità. Non era l’Unità a dare la linea al Partito Comunista“.