Fornitura di camici in Lombardia, uno squalo ha fatto nascere i primi sospetti sul legame tra la Dama spa e il Presidente della Regione Attilio Fontana.
Arrivano dalle colonne del Corriere della Sera nuove informazioni sul caso della fornitura dei camici alla Regione Lombardia, vicenda che vede il Presidente Attilio Fontana nel registro degli indagati.
Il legame tra la Dama spa e il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana
Stando a quanto riferito dal quotidiano, il collegamento di famiglia tra la società Dama e Attilio Fontana sarebbe stato scoperto da uno squalo, logo presente sulla carta intestata sulla quale è stata scritta la proposta inviata agli uffici competenti regionali.
Caso camici, i primi dubbi nati da uno squalo
Proviamo a fare luce. Secondo quanto ricostruito dal Corriere della Sera, in Regione Lombardia nessuno si sarebbe accorto del legame tra la Dama Spa, del cognato di Fontana, e il Presidente della Regione Lombardia. Questo fino a quando una collaboratrice del direttore generale di Aria non segnala la presenza di uno squalo stampato nell’intestazione. Lo squalo è il logo della Paul & Shark, marchio collegato alla Dama di Dini.
Il fatto, se confermato, potrebbe fornire un’informazione utile agli inquirenti. Confermerebbe che negli uffici regionali fosse emerso il potenziale caso di conflitto di interessi per il legame di parentela tra Fontana e Dini.
Le inchieste giornalistiche sul caso della fornitura di camici alla Regione Lombardia
Mentre iniziano gli accertamenti in Regione Lombardia, inizia a prendere piede anche l’inchiesta di Report. Si tratta del lavoro giornalistico che porta alla ribalta il caso dando il via al terremoto mediatico che avrebbe poi portato all’apertura di un’indagine sulla fornitura di camici alla Regione Lombardia.
Attilio Fontana e il caso dell’eredità
Da la Repubblica arrivano invece nuove indiscrezioni sull’ormai famosa eredità a disposizione di Fontana. Secondo quanto riferito dal quotidiano il Presidente della Regione Lombardia non avrebbe fatto riferimento ai conti esteri nel momento in cui entrò in possesso dell’eredità.
Di fatto, riferisce Repubblica, che rivela di aver visionato dei documenti, nella prima dichiarazione di successione presentata da Fontana il conto di Lugano con i 5,3 milioni di euro non c’è.