Duro colpo alla Camorra: i carabinieri hanno fermato Maria Licciardi, boss dell’omonimo clan. ‘A’ Piccerella’ è accusata a avario titolo di associazione mafiosa, estorsione, ricettazione di denaro di provenienza illecita, turbativa d’asta.
NAPOLI – E’ finita la latitanza di Maria Licciardi. La 70enne è stata fermata dai carabinieri del Ros a Ciampino (Roma), notificandole un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli.
Chi è Maria Licciardi
La 70enne, detta A’ Piccerella, è ritenuta dalla DDA di Napoli capo del clan Licciardi e figura di vertice del cartello camorristico chiamato Alleanza di Secondigliano. Sorella di Gennaro Licciardi, fondatore dell’organizzazione malavitosa, è accusata di associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione di denaro di provenienza illecita, turbativa d’asta. Già arrestata nel 2001, era stata scarcerata nel 2009.
L’Alleanza di Secondigliano
L’Alleanza di Secondigliano è un’alleanza strategica di clan di camorra a Napoli e nel suo hinterland che controlla il traffico di droga e il racket delle estorsioni in molte zone di Napoli dagli anni ’90. Le cosche principali che ne fecero parte dall’inizio furono l’omonimo della supericercata finita oggi in manette, i Contini, i Lo Russo e i Mallardo di Giugliano. L’Alleanza è stata avviata dal fratello Gennaro. Poi, dopo il suo arresto, Maria Licciardi ha assunto le redini facendo diventare l’organizzazione più organizzata, segreta, sofisticata e di conseguenza più potente. Fu lei, peraltro, a introdusse negli affari anche la prostituzione, vietata fino a quel momento come attività affaristica dalla Camorra. Secondo fonti della polizia, aveva fama di essere pratica, affascinante, eccezionalmente intelligente, ma spietata quanto i suoi colleghi maschi.