Caos Casalino, Zingaretti: “Vergognatevi e andate a casa”

Tiene banco il caso Casalino con il Movimento Cinque Stelle che fa scudo intorno al portavoce del Premier. Zingaretti: “Non vi faremo uccidere l’Italia”.

Continuano le polemiche intorno al Movimento Cinque Stelle dopo l’audio di Rocco Casalino, con il portavoce del premier Conte che, registrato in un bar della Capitale, ha usato parole forti contro i tecnici del ministero dell’Economia.

Ha fatto discutere la decisione del governo di difendere il capo della comunicazione che parla di mega vendetta nei confronti dei tecnici che stanno lavorando alla Manovra e che starebbero mettendo i bastoni tra le ruote all’ala pentastellata. “Quello che è stato ripetuto per l’ennesima volta ai giornalisti De Angelis e Salvatori da Rocco Casalino, e che oggi campeggia su tutti i giornali, era la linea del MoVimento 5 Stelle detta e ridetta in tutte le salse. Siamo assolutamente convinti (ed è sotto gli occhi di tutti) che nei ministeri c’è chi ci rema pesantemente contro“.

Anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti  si è schierato al fianco di Casalino: “Non credo che il portavoce del premier abbia il potere di cacciare qualcuno“.

Zingaretti: “Andate a casa, non vi faremo uccidere l’Italia”

Duro invece l’attacco su Twitter del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: “Da Casalino l’arroganza del potere contro le persone, a difesa di un partito e non dei cittadini. Vergognatevi, chiedete scusa e andate a casa perché non vi permetteremo di uccidere l’Italia”.

fonte foto https://www.facebook.com/nicolazingaretti/

Rocco Casalino: “La diffusione del messaggio viola le più elementari regole deontologiche”

Nelle ultime ore lo stesso Casalino ha voluto fare chiarezza sulla questione puntando il dito contro la violazione della sua riservatezza visto che si tratta di un messaggio audio personale e privato: “Sta circolando un messaggio-audio che riproduce la mia voce. Una mia conversazione assolutamente privata avuta con due giornalisti. La pubblicazione viola il principio costituzionale di tutela della riservatezza delle comunicazioni e, se fosse accertato che sia stata volontariamente diffusa ad opera dei destinatari del messaggio, viola le più elementari regole deontologiche che impongono riserbo in questa tipologia di scambi di opinioni.

Il delicato incarico che ricopro mi impone di chiarire che i contenuti della conversazione sono da considerare alla stregua di una libera esternazione espressa in termini certamente coloriti, ma che pure si spiegano in ragione della natura riservata della conversazione, che non c’era nessun proposito da perseguire in concreto ma più una sensibilità presente all’interno dei 5Stelle e che era mia premura rappresentare“.