Al Nazareno è caos: il PD del “campo largo” senza una direzione si affida di nuovo a Bersani. Le dichiarazioni di Luigi Zanda.
Mentre in Calabria il centrodestra mette di nuovo la sua firma, nel Partito Democratico regna la confusione e sembra aggrapparsi a volti noti del passato, in particolare Pier Luigi Bersani. La distanza tra il gruppo dirigente e il suo elettorato cresce, a denunciarlo con forza è Luigi Zanda, una delle figure storiche, che in un’intervista al Corriere della Sera lancia un allarme sulla tenuta del partito e la credibilità del cosiddetto campo largo

Caos nel PD: uno dei fondatori contro il “campo largo”
In un’intervista al Corriere della Sera e riportato da Libero Quotidiano, Luigi Zanda ha detto chiaramente che il campo largo “manca di un progetto per l’alternativa“. Una frase che Pier Luigi Bersani aveva già detto pochi giorni prima su Repubblica. E che il fondatore ha voluto riprendere per dire che il problema è serio.
Secondo Zanda, il rischio non sono le divisioni tra i politici. Ma tra gli elettori: “Non ho paura delle scissioni di gruppi di parlamentari, ma delle scissioni dell’elettorato, che sono molto più pericolose“. Ha anche criticato la mancanza di una linea politica chiara: “Non si può avere una linea politica univoca se la priorità è quella di andare d’accordo con alleati che hanno idee molto diverse“.
Il riferimento è a Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che per il fondatore non è un alleato affidabile: “Non avrà pace fino a quando non verrà incoronato come capo assoluto del campo largo“.
Il ritorno di Pier Luigi Bersani
Ma al Nazareno, spiega Libero Quotidiano oggi sembra essere ascoltato più Pier Luigi Bersani che Luigi Zanda. Non però il Bersani che denuncia la mancanza di progetto, ma quello delle vecchie metafore.
Come quella della “mucca“, simbolo della destra, che secondo Bersani a Repubblica si era già insediata nel PD prima ancora delle elezioni. Una visione che, secondo Francesco Damato, andrebbe aggiornata: “Sarebbe ora che l’ex segretario del Pd, uscitone come Massimo D’Alema e poi rientrato, aggiornasse un po’ la sua fantasia. O il suo zoo“.