Le stazioni di Roma Termini e Tiburtina bloccate, il caos treni e la posizione di Matteo Salvini nel mirino dell’opposizione: chieste le dimissioni.
I blocchi alle stazioni di Roma Termini e Tiburtina per un guasto hanno generato un vero e proprio caos treni nelle scorse ore. La situazione ha visto viaggi cancellati e ritardi e disagi per centinaia di cittadini. La vicenda è stata oggetto di attenzione e ha portato alla naturale esposizione del Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Proprio il vicepremier è finito nel mirino delle opposizioni con tanto di richiesta di dimissioni.
Caos treni: chieste le dimissioni di Matteo Salvini
Il guasto tecnico alla cabina elettrica che alimenta l’impianto di circolazione ha paralizzato le stazioni di Roma Termini e Tiburtina, causando disagi a migliaia di passeggeri in tutta Italia. La vicenda, come naturale che fosse, ha generato grandi interrogativi e polemiche. Da quanto si apprende, il guasto sarebbe stato causato da un “errore di una ditta privata” che “ha piantato un chiodo su un cavo“.
In questo senso, il nome di Matteo Salvini, Ministro dei Trasporti, è finito nell’occhio del ciclone con le opposizioni che hanno chiesto chiarimenti con tanto di proposta di dimissioni. “Il ministro Salvini non si occupa di fare funzionare le ferrovie, pensa solo a come venderle. Il guasto all’alba nel nodo di Roma, che ha causato oltre tre ore di stop con ripercussioni in tutta Italia dal Brennero a Palermo, è solo l’ennesima pagina dell’odissea quotidiana che vive ogni giorno chi si muove in treno”, ha detto la Schlein, segretaria del Pd.
Dello stesso avviso anche gli altri partiti dell’opposizione con il M5s, Iv e Avs che con alcuni portavoce sono arrivati appunto a chiedere un passo indietro per il titolare dei Trasporti.
La replica del Ministro
Dal canto suo Salvini ha tenuto a precisare: “Dimissioni? Da due anni che chiedono le mie dimissioni perché respiro, perché esisto, perchè mi alzo la mattina”, ha detto come riportato da SkyTg24. “Per carità, fanno il loro mestiere e non commento”. Sulla vicenda treni, invece: “Il mio dovere è garantire la mobilità quindi è dall’alba di oggi che il mio telefonino è operativo h 24, immaginatevi da stamattina che bella giornata si è preparata…”. Allo stesso tempo il Ministro ha sottolineato che sarà sua premura capire chi ha sbagliato: “Ho chiesto nomi, cognomi, indirizzi e codici fiscali di quelli che non hanno fatto il loro lavoro. Quando ci sarà questa conclusione lo saprete”.