Il Carabiniere aveva svuotato le casse della farmacia San Domenico di Bologna, portando via diverse centinaia di euro.
Un uomo armato e a volto coperto, a novembre scorso, aveva fatto irruzione nella farmacia bolognese di via Garibaldi costringendo i proprietari a consegnare tutto l’incasso della giornata. Dal primo momento la polizia di Bologna pensava si trattasse di qualche malvivente del posto, ma è stato sconvolgente scoprire che il rapinatore era proprio un Carabiniere del nucleo Banca d’Italia.
Rapina alla farmacia di Bologna
I fatti risalgono allo scorso 3 novembre, quando l’uomo – coperto parzialmente da una mascherina chirurgica – si è introdotto nella farmacia San Domenico, di via Garibaldi, minacciando la farmacista presente con una Beretta.
Il rapinatore è riuscito a farsi consegnare un bottino di 700 euro, tutto ciò che la farmacia aveva guadagnato fino a sera. Subito dopo il furto, si è diretto in un negozio nelle vicinanze per cambiarsi i vestiti. Come se nulla fosse, il Carabiniere ha fatto rientro a lavoro.
A caccia del rapinatore
E’ partita subito la chiamata alla Polizia di Bologna a cui, tuttavia, i dipendenti della farmacia non sono riusciti a dare una descrizione dettagliata del rapinatore. Sono partite subito le indagini, anche se le telecamere di videosorveglianza non sono state utili a identificare l’uomo.
Sono partite indagini più specifiche da parte della Squadra Mobile che, solo nei giorni scorsi, sono riusciti a ricostruire tutti gli spostamenti del responsabile della rapina. Come riporta Il Resto del Carlino, è stato proprio il gestore della pizzeria dove il Carabiniere si è nascosto dopo il furto, a raccontare: “Sì, viene spesso, lavora alla Banca d’Italia”.
L’arresto shock del Carabiniere
Insieme al Nucleo Investigativo dei Carabinieri, la Polizia di Bologna è riuscita ad identificare il rapinatore come un carabiniere 59enne in servizio al nucleo di piazza Cavour. Perquisendo la sua abitazione, gli investigatori hanno trovato la Beretta, legalmente detenuta e usata per la rapina.
Martedì 12 dicembre, il maresciallo è stato arrestato e condotto in carcere, dove ha confessato di aver commesso la rapina perché sommerso da debiti accumulati per la ristrutturazione di casa, ma anche per mantenersi sfizi e vizi.
Dopo la convalida dell’arresto da parte del Gip, il suo legale ha chiesto la misura dei domiciliari. Intanto, per il maresciallo è scattata la sospensione dal servizio e probabilmente scatterà anche la radiazione dall’Arma. “L’Arma si dissocia e condanna il comportamento del maresciallo che è stato immediatamente sospeso”, confermano i carabinieri.