Carabiniere ucciso a Roma, Sergio Brugiatelli è l’uomo-chiave della vicenda. Un mediatore-informatore noto a tutti i frequentatori di Trastevere.
Il caso Rega, il carabiniere ucciso a Roma, inizia ad assumere contorni decisamente più definiti rispetto al mare di confusione emerso nelle prime ore della tragedia. Inizia a delinearsi ad esempio la figura di Sergio Brugiatelli, il mediatore tra i ragazzi americani e gli spacciatori. L’uomo al quale è stato rubato il borsello.
La vera chiave di volta di tutta la vicenda. La risposta a quasi tutti i quesiti che accompagnano la triste storia terminata con la brutale uccisione di un ragazzo appena sposato che aveva deciso di dedicare la sua vita al prossimo.
Chi è Brugiatelli
Sergio Brugiatelli è una figura nota della movida romana, quella underground, che ha a che fare con lo spaccio. Chi frequenta Trastevere probabilmente lo ha visto, a bordo o al fianco della sua bicicletta.
Carabiniere ucciso a Roma, Sergio Brugiatelli è la figura chiave della vicenda
Nel caso del carabiniere ucciso svolge un ruolo chiave. È il mediatore nella trattativa tra i ragazzi americani e gli spacciatori che rifilano ai due statunitensi un mix di aspirina e altre polveri.
La trattativa va a finire nel peggiore dei modi, con gli americani che scappano con il borsello e il telefono cellulare del Brugiatelli. E qui emerge il secondo volto del mediatore.
L’uomo infatti sarebbe (il condizionale è d’obbligo) un informatore dei carabinieri della zona. Sergio avrebbe contattato il vice brigadiere Rega del furto subìto e il militare decide di andare all’appuntamento con i ragazzi americani accompagnato da un collega.
Non sarebbe stata un’operazione concordata con la centrale, ma un’iniziativa del vice brigadiere. Il resto è cronaca. La lite tra i militari e gli americani, il feroce accoltellamento, la fuga e l’arresto. E la morte.