Carabiniere ucciso a Roma, il giallo delle telefonate prima della tragedia

I legali dei ragazzi americani vogliono fare luce sul caso del carabiniere ucciso a Roma: c’è il giallo delle telefonate avvenute nel corso della notte.

Si continua a indagare sulla morte di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma in una colluttazione con un ragazzo americano.

La difesa indaga sulla morte di Mario Cerciello Rega

A muovere i primi passi è ora la difesa, che vuole vederci chiaro soprattutto dopo le recenti dichiarazioni di Elder, il quale ha fatto sapere di aver avuto paura di venire strangolato. Un dettaglio che non era emerso nel corso dei primi interrogatori ma che ora potrebbe mischiare le carte in tavola dando nuovi appigli alla difesa.

Il primo campo di indagine riguarda i tabulati telefonici, utili a comprendere innanzitutto la posizione dei protagonisti della vicenda e poi per studiare i contatti avvenuti nella tragica notte terminata con la morte di un carabiniere nel cuore di Roma.

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Carabiniere ucciso a Roma, il giallo delle telefonate

I tabulati telefonici confermano i contatti tra i ragazzi americani e Sergio Brugiatelli, in un primo momento presentato come il mediatore che avrebbe portato i ragazzi dagli spacciatori. Oltre alla telefonata presente anche in una delle annotazioni di Varriale, collega di Rega, ci sarebbero stati altri contatti.

Quelli ufficiali, che sono presenti sui documenti, sono due. Una prima telefonata fatta da Brugiatelli ai ragazzi americani e una seconda, quella fatta alla presenza di Mario Cerciello Rega e il suo collega nella quale sono stati concordati il luogo e l’orario per l’appuntamento.

Secondo i difensori tra le parti sarebbero avvenuti altri contatti che sono sono stati ineriti nella ricostruzione fatta dalla Procura. I legali si concentrano soprattutto su una telefonata che i ragazzi avrebbero fatto al Brugiatelli. Sembra che quanto si siano detti gli interlocutori in quello scambio possa addirittura far vacillare la ricostruzione ufficiale dei fatti.

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Brugiatelli rischia l’accusa per favoreggiamento

Telefonate a parte, si complica la posizione di Brugiatelli che rischia l’accusa di favoreggiamento per avere accusato i nordafricani come i responsabili del furto. In questo modo avrebbe aiutato i due ragazzi americani, effettivamente coinvolti nella vicenda.