Il governo italiano valuta l’invio di 200 carabinieri in Palestina su richiesta degli Stati Uniti: le parole del ministro Crosetto.
Il governo di Giorgia Meloni sta valutando la possibilità di inviare un contingente di carabinieri in Palestina. A confermarlo è stato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante un intervento ufficiale presso l’aeroporto militare di Ciampino.
Una richiesta che arriva dagli Usa: le parole di Crosetto
“La richiesta su Gaza ci è stata fatta direttamente dal segretario di Stato Antony Blinken“, ha dichiarato Crosetto.
Questo scenario, come riportato da Fanpage.it, non è nuovo per l’Italia. Già lo scorso anno, un gruppo di 28 carabinieri era stato impegnato in missioni di addestramento simili a Gerico.
Prima, però, di essere alla fine costretti lasciare il Paese a causa dell’intensificarsi delle ostilità. Ora, la richiesta americana potrebbe portare a un impegno più ampio per l’Italia.
Si parla, infatti, di con un contingente di circa 200 uomini, come già anticipato dal Corriere della Sera. Le unità coinvolte dovrebbero appartenere alla seconda brigata mobile, in particolare al primo reggimento paracadutisti, il settimo reggimento “Trentino Alto Adige” e il tredicesimo reggimento “Friuli Venezia Giulia”.
Un possibile ritorno in Medio Oriente
Lo scorso anno, la missione italiana a Gerico – che coinvolgeva anche Francia e Spagna – si concentrava sull’addestramento di diverse forze di polizia palestinesi. Stiamo parladno della Presidential Guard, ma anche della National Security Force.
Questo tipo di operazione rientra nell’impegno dell’Italia a sostenere la stabilità internazionale, ma comporta anche diversi rischi significativi.
“Intanto dobbiamo verificare le condizioni di sicurezza, la fattibilità e tutto il resto, poi decideremo“, ha aggiunto il ministro della Difesa, Crosetto. Questi sono tre fattori indispensabili per il governo.
Inoltre, sul tavolo restano questioni economiche. Inviare un contingente così numeroso in un’area di conflitto richiederebbe risorse significative, sia in termini di uomini che di mezzi.
In ogni caso, la decisione definitiva spetterà al governo di Giorgia Meloni, che dovrà valutare se accogliere o meno la richiesta americana.