Durante il 208° anniversario della Polizia penitenziaria, il Presidente Mattarella denuncia le gravi condizioni delle carceri italiane.
Il sistema carcerario italiano è da tempo oggetto di dibattito, tra difficoltà strutturali, carenza di personale e tensioni crescenti tra detenuti e operatori, il presidente Mattarella ne ha parlato oggi. Negli ultimi anni, il problema ha assunto dimensioni sempre più gravi, attirando l’attenzione delle istituzioni, dei media e della società civile. Il sovraffollamento delle carceri non è solo una questione numerica: incide profondamente sulle condizioni di vita dei detenuti e sulle possibilità di rieducazione e reinserimento, compromettendo l’intero equilibrio del sistema penitenziario.

Il valore della Polizia penitenziaria
A complicare ulteriormente la situazione c’è una cronica insufficienza di risorse: strutture inadeguate, carenze nei servizi sanitari e psicologici, personale costretto a turni massacranti. In questo contesto, emerge con forza il ruolo della Polizia penitenziaria, chiamata a garantire sicurezza e ordine in condizioni estremamente critiche.
Nel corso della cerimonia per il 208° anniversario della costituzione del Corpo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto rendere omaggio al lavoro quotidiano degli agenti. Le sue parole non sono passate inosservate, perché cariche di significato e preoccupazione per lo stato attuale delle carceri.
«In occasione del 208° anniversario della costituzione del Corpo, sono lieto di esprimere gratitudine e apprezzamento alle donne e agli uomini della Polizia penitenziaria per il costante e generoso impegno al servizio dello Stato», ha dichiarato Mattarella.
Il Presidente ha evidenziato come gli agenti siano spesso costretti ad affrontare «difficili situazioni di tensione e sofferenza, sempre più frequenti a causa del grave fenomeno di sovraffollamento in atto». Ha poi sottolineato che «l’elevata professionalità e lo spirito di servizio degli appartenenti al Corpo arrecano un determinante contributo all’attuazione del principio costituzionale della funzione rieducativa della pena per il possibile reinserimento nella vita sociale dei detenuti, nonostante le assai critiche condizioni del sistema carcerario». Come riportato da affaritaliani.it
L’allarme presidenziale
Con tono solenne e deciso, Mattarella ha concluso il suo intervento con un duplice messaggio: vicinanza e monito. «In questa giornata, rinnovo a nome della Repubblica sentite espressioni di riconoscenza e di sostegno al personale della Polizia penitenziaria e, al contempo, rivolgo un commosso pensiero a quanti hanno perso la vita o sono rimasti feriti nell’adempimento del loro dovere». Ma la sua denuncia sul «grave fenomeno di sovraffollamento» resta il punto più urgente e drammatico, un richiamo diretto alla responsabilità politica e istituzionale.