Coronavirus, il piano della F1: prima gara in Austria il 5 luglio, poi un mondiale da 15 o 18 GP.
F1 al via il prossimo 5 luglio in Austria? Questa è l’ipotesi al vaglio degli organizzatori. Il piano per le ripresa è stato svelato da Carey, CEO della Formula 1. La cancellazione del GP di Francia ha complicato solo in parte i programmi della F1 che confida di poter dare vita a un Mondiale da 15 o 18 gare.
Carey, F1 al via in Austria il 5 luglio
“Anche se è stato annunciato che il Gran Premio di Francia, che si doveva svolgere a fine giugno, è stato cancellato siamo ora sempre più fiduciosi sull’andamento dei nostri piani per iniziare la nostra stagione quest’estate. Il nostro obiettivo è di iniziare a correre in Europa a luglio, agosto e inizio settembre, con la prima gara che si svolgerà in Austria nel weekend dal 3-5 luglio”, ha dichiarato Carey. L’intenzione è quindi quella di accendere i motori ad inizio luglio iniziando la stagione in Europa.
Il calendario della Formula 1: una stagione da 15 o 18 gare
Le idee sono chiare anche per quanto riguarda il resto della stagione, che dovrebbe concludersi con quindici o addirittura 18 gare all’attivo.
“I mesi di settembre, ottobre e novembre ci vedranno correre in Eurasia, Asia e America, concludendo la stagione nel Golfo a dicembre con il Gp del Bahrain prima del tradizionale finale di Abu Dhabi, dopo aver completato tra le 15 e le 18 gare. Pubblicheremo il nostro calendario definitivo appena possibile. Ci aspettiamo che le prime gare siano senza tifosi, ma speriamo che i tifosi facciano parte dei nostri eventi man mano che ci avviciniamo alla fine del programma”.
Un calendario ancora tutto da valutare
Come confermato dal CEO della Formula 1, le idee sono chiare ma nulla è ancora definitivo. La situazione è particolarmente fluida e il rischio è che possa cambiare con il trascorrere dei giorni.
“Dobbiamo ancora risolvere molti problemi, come le procedure per le squadre e gli altri nostri partner per entrare e operare in ogni paese. La salute e la sicurezza di tutte le persone coinvolte continueranno ad avere la priorità e andremo avanti solo se saremo sicuri di avere procedure affidabili per affrontare sia i rischi che i possibili problemi”.