Pericolo per i bambini ucraini, Garlatti: “Grande preoccupazione”

Pericolo per i bambini ucraini, Garlatti: “Grande preoccupazione”

Il rischio per i bambini ucraini è che la guerra li faccia finire nelle mani delle organizzazioni criminali. Carla Garlatti lancia l’allarme.

La prima a dare l’allarme era stata il ministro Lamorgese che adesso viene appoggiata da Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Il rischio per i bambini ucraini in fuga dalla guerra di finire al servizio di organizzazioni criminali è sempre più una realtà che desta grande apprensione.

“In presenza di situazioni di questo tipo il pericolo che i minori cadano nelle mani di organizzazioni criminali è molto elevato” ha spiegato Carla Garlatti all’AGI definendo come “condivisibile” quanto detto dalla Lamorgese.

L’Autorità garante spiega chiaramente che in casi di guerre e conflitti i bambini possono finire vittime di tratta o di sfruttamento, lavorativo o di altro tipo. Prosegue la Garlatti: “Un allarme che ho già ribadito in diverse occasioni, che vale per il nostro come per tanti altri Paesi europei”. Secondo la Garante l’Enoc, la Rete europea dei Garanti per l’infanzia e l’adolescenza, e l’Egn, l’Europian guardianship network, hanno piena consapevolezza. “La preoccupazione è grande” ha aggiunto.

Bambino ucraino

La differenza tra i conflitti del mondo

La differenza tra i bambini dell’Ucraina, in fuga dalla guerra, e quelli degli altri Paesi martoriati da storici conflitti, o con problemi economici, è grande. Come spiega Carla Garlatti i bambini che arrivano dai Paesi africani, o da altri, “hanno un nuovo progetto di vita in Italia o altrove mentre gli ucraini sperano di tornare a casa”.

Per questo l’inserimento scolastico in Italia dei bambini arrivati dall’Ucraina viene definito “contenuto” in quanto chi ne ha la possibilità segue la Dad da qui. C’è infine un altro punto sul quale la Garlatti tiene a fare un chiarimento, ovvero l’adozione dei bambini ucraini.

Secondo la Garante i minori ucraini hanno “diritto all’accoglienza, si spera temporanea, ma non sono in alcun caso potenziali candidati all’adozione. Qui non si tratta di minori abbandonati”.