Carlo Calenda segnala la fine del campo largo di Elly Schlein e Conte, proponendo un nuovo partito liberaldemocratico.
Durante l’intervento a Tagadà su La7, Carlo Calenda, leader di Azione, ha espresso preoccupazioni sullo stato attuale della politica italiana, segnalando una crisi di identità e funzione all’interno del Partito Democratico (PD).
“Il campo largo è saltato. Lì c’è Conte che vuole comandare e Schlein che lo fa comandare. Fatti loro. Per questo ci vuole un partito riformatore liberaldemocratico in Italia. Il PD non è più in grado di esserlo“, ha dichiarato Calenda.
La visione di Carlo Calenda su PD e M5S
Come riportato dall’Ansa, Calenda ha inoltre criticato l’operato del governo precedente e le sue implicazioni attuali: “Rivendico la scelta di non essere entrato nel Conte 2. Da lì nasce quello che vediamo oggi“.
Ha poi alluso a una deriva del PD di Elly Schlein verso posizioni che non trovano più riscontro nei bisogni degli elettori: “Attenzione perché il PD sta diventando il partito dei ‘populisti di complemento’. Una linea politica nazionale dove oggi gli elettori non si trovano più“.
Nella giornata odierna, Giuseppe Conte è intervenuto per chiarire i suoi rapporti con il PD: “Sono stufo di leggere che il M5S vuole prendere un punto in più del PD, sta facendo una continua competizione sul PD“. Il leader del M5S si distanzia da queste accuse, sottolineando come il suo partito non persegua una semplice competizione numerica alle urne.
Polemiche in Puglia e il dibattito sui protocolli di legalità
Sul fronte regionale, specificatamente riguardo la vicenda pugliese, il leader di Azione Carlo Calenda ha espresso scetticismo sull’efficacia dei codici etici e dei protocolli di legalità, strumenti che a suo dire non servono realmente a innalzare gli standard di condotta politica.
“Due cose non servono: i codici etici e i protocolli di legalità“, e ha aggiunto, “È importante che i partiti si dotino di un’attenzione. I protocolli di legalità servono a coprire uno status quo“. Questo commento è venuto in risposta a domande sul possibile superamento della crisi nella giunta di Michele Emiliano in Puglia.