Carlo Calenda non ha dubbi: “Case green? Non sono finanziabili”

Carlo Calenda non ha dubbi: “Case green? Non sono finanziabili”

Le opinioni di Carlo Calenda sul Green Deal e l’energia nucleare: critica la finanziabilità e promuove soluzioni nucleari per l’UE.

Carlo Calenda, in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera e riportata da Iltempo.it, ha messo in discussione la fattibilità del Green Deal europeo, ponendo particolare enfasi sulle difficoltà finanziarie legate alla realizzazione delle cosiddette “case green“.

Calenda ha dichiarato: “Costano 600 miliardi, non sono finanziabili. Nessuno ha spiegato in che modo possono essere finanziate.” Il politico italiano ha sottolineato la necessità di una profonda revisione delle politiche ambientali attuali.

Carlo Calenda

Carlo Calenda e l’energia nucleare

Durante l’intervista, Calenda ha inoltre difeso il ruolo dell’energia nucleare come componente essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di emissioni zero, affermando: “Senza l’energia nucleare non abbiamo nessuna possibilità di raggiungere l’obiettivo di emissioni zero. E oggi in Europa è considerata un’energia verde a tutti gli effetti“.

Il leader di Azione ha criticato la variabilità delle energie rinnovabili rispetto alla costanza del nucleare, evidenziando che le energie rinnovabili “sono intermittenti” e quindi meno affidabili nel garantire l’obiettivo di emissioni zero.

La lista “Siamo Europei”: le parole del leader di Azione

Carlo Calenda ha anche parlato della sua lista “Siamo Europei”, presentata in vista delle prossime elezioni europee. La lista include figure di spicco come Vincenzo Camporini, ex capo di Stato Maggiore della Difesa, e Alessandro Tommasi, fondatore del popolare sito d’informazione Will.

Esperti di vari settori, da quello nucleare a quello sanitario, sono rappresentati nella lista, dimostrando un approccio multidisciplinare ai problemi europei. Nel programma di “Siamo Europei”, è prevista l’istituzione di un commissario europeo alla difesa, che avrà il compito di: “Organizzare una forza di reazione rapida europea“.

Calenda ha sottolineato l’inefficienza attuale nella gestione delle risorse militari, affermando: “Noi siamo la terza potenza militare del mondo ma non abbiamo coordinamento in termini di armamenti e quindi sperperiamo moltissime risorse“.