La verità di Carola: “Temevo che i migranti si suicidassero”

La verità di Carola: “Temevo che i migranti si suicidassero”

La comandante della Sea Watch Carola Rackete ai microfoni de il Corriere della Sera dopo l’arresto: “Avevo paura che i migranti volessero suicidarsi”.

Intervenuta ai microfoni de il Corriere della Sera, il comandante della Sea Watch Carola Rackete ha ripercorso gli ultimi giorni in mare con oltre quaranta migranti a bordo dell’imbarcazione che, forzando di fatto due blocchi, è approdata al porto di Lampedusa.

Carola Rackete: “Non volevo speronare la Guardia di Finanza”

Carola Rackete ai microfoni de il Corriere della Sera ha parlato innanzitutto delle fasi finali della sua avventura, ossia dello scontro con la motovedetta della Guardia di Finanza nel porto di Lampedusa.

“Dovevo approdare, temevo che alcuni migranti potessero suicidarsi: a bordo alcuni migranti avevano dato inizio ad atti di autolesionismo. Lo speronamento alla motovedetta della Guardia di Finanza è stato un errore, ho sbagliato la manovra. È stato un errore di valutazione nell’avvicinamento alla banchina, sono molto addolorata che sia andata in questo modo. Non volevo colpire la motovedetta, non era mia intenzione mettere in pericolo nessuno. Ho chiesto scusa e lo rifaccio“.

Fonte foto: https://www.facebook.com/pg/seawatchprojekt/

“Avevo paura che qualcuno si gettasse in mare”

La comandante ha poi parlato del clima di paura sulla Sea Watch, per il timore che qualcuno dei migranti a bordo potesse decidere di togliersi la vita.

“Avevo paura. Da giorni facevamo i turni, anche di notte, per paura che qualcuno si gettasse in mare. E per loro che non sanno nuotare significa suicidio. Temevo il peggio”.

Nella parte conclusiva della sua intervista Carola Rackete ha parlato dei motivi che l’hanno spinta a forzare il blocco.

“Ho capito che non saremmo sbarcati, quando sono stata convocata per l’interrogatorio fuori dalla nave. Ho rischiato la libertà, lo sapevo. Ho chiamato più il porto per avvertire, ma nessuno parlava inglese. Ho comunque comunicato che stavamo arrivando”.