Carta risparmio spesa: la social card del governo per i redditi bassi

Carta risparmio spesa: la social card del governo per i redditi bassi

Nella legge di bilancio il governo Meloni ha introdotto anche una social card, una carta risparmio spesa per i redditi più bassi.

Per aiutare i redditi più bassi, il governo Meloni ha deciso di introdurre anche una carta risparmio spesa, chiamata anche social card. Questa carta è, in sostanza, una carta per aiutare le persone con redditi bassi a sostenere la spesa giornaliera. Per finanziare questa misura si creerà un fondo di 500 milioni per permettere di acquistare beni di prima necessità a coloro che ne hanno diritto, ovvero fino a un massimo di 15mila euro di Isee.

La gestione della carta risparmio spesa sarà affidata ai comuni e si potrà utilizzare in tutti i punti vendita che aderiscono all’iniziativa. In sostanza sarà simile all’attuale social card che oggi viene gestita dall’Inps con un importo fisso di 80 euro a cadenza bimestrale e che probabilmente verrà sostituita in toto da questa nuova social card in mano ai comuni a partire dal 2023.

I criteri e le modalità di assegnazione del beneficio saranno stabiliti dal ministero della sovranità alimentare e dal ministero dell’economia. I requisiti terranno conto dell’età dei cittadini, dei trattamenti pensionistici e altre forme di sussidi statali e ovviamente della situazione economica del nucleo. Resta ancora da definire “l’ammontare del beneficio unitario, le modalità e i limiti di utilizzo del Fondo e di fruizione del beneficio, da erogare sulla base di procedure di competenza dei comuni di residenza” e infine, “le modalità e le condizioni di accreditamento degli esercizi commerciali che aderiscono a Piani di contenimento dei costi dei generi alimentari di prima necessità”, come si legge nella bozza.

Spesa

I limiti della misura decisa dal governo

Il governo ha optato per questa nuova social card anziché per l’azzeramento dell’Iva su pane e latte perché avrebbe impattato anche su chi non ne aveva bisogno. Ma nella bozza della manovra non sono forniti dettagli specifici sul funzionamento di questa nuova misura, per questo è difficile valutare se sarà un provvedimento efficace o meno contro la povertà in aumento.

“Abbiamo in mente di selezionare, con decreto alcuni alimenti, e utilizzare questi 500 milioni di euro per abbassare il prezzo di quei beni per gli incapienti attraverso la rete dei Comuni” ha detto la premier Giorgia Meloni. “Ma abbiamo in mente, su questo, anche di fare un appello ai produttori e ai distributori per aiutarci in quest’opera” ha aggiunto la presidente. “Diremo quali sono quei produttori e quei distributori che hanno aderito a questa nostra iniziativa e dove si potranno spendere queste risorse.”

La gestione dei comuni e il mancato obbligo di adesione da parte degli esercizi commerciali può creare un problema alla misura che si potrà applicare in modo disomogeneo creando anche divari tra nord e sud.

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