Caso Salis, Tajani assicura: “Nostro impegno sta dando i suoi frutti”

Caso Salis, Tajani assicura: “Nostro impegno sta dando i suoi frutti”

Antonio Tajani afferma che la situazione di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria da oltre un anno, inizia a mostrare i primi miglioramenti.

Durante question time in corso alla Camera, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha evidenziato l’impegno del governo nel caso di Ilaria Salis, sottolineando un netto miglioramento delle sue condizioni detentive. Un grande passo avanti per la giustizia italiana, che ha richiesto un processo equo e rapido per la 39enne detenuta in Ungheria.

Tajani: “Miglioramento delle condizioni di Salis”

Durante il Question Time a Montecitorio, il ministro Antonio Tajani ha affrontato il tema sul caso di Ilaria Salis detenuta in Ungheria, dichiarando che l’insegnante “ha confermato ieri un netto miglioramento delle condizioni detentive, sono i risultati ottenuti” dal lavoro del governo italiano. “Mi sembra che questo percorso grazie anche al lavoro dell’ambasciata italiana a Budapest sta dando i suoi frutti“, ha aggiunto.

“Sabato scorso ho chiesto al nostro ambasciatore in Ungheria di verificare i fatti relativi alla comparsa di un murales che raffigura Ilaria Salis impiccata, l’ambasciatore ha confermato alle autorità ungheresi che la priorità della tutela della sicurezza di Salis riveste per il governo”, ha fatto sapere poi il ministro degli Esteri.

Budapest anticipa l’udienza di Salis

Il ministro ha messo in luce l’importanza della tutela della sicurezza di Salis, confermando che la priorità del governo è stata quella di assicurare un trattamento giusto e tempestivo per il suo caso, chiedendo “un processo equo e rapido”.

“E’ notizia di ieri che la corte di Budapest ha anticipato l’udienza a marzo, uno sviluppo molto positivo che indica la volontà della magistratura di accelerare i tempi del processo come richiesto dal governo italiano”, ha aggiunto Tajani. Quindi l’udienza, che era prevista per il 24 maggio, adesso si terrà al Tribunale ungherese il 28 marzo prossimo. Un segnale che i messaggi inviati da Roma sono stati recepiti”.