Amal Fathy, moglie dell’avvocato che cura gli interessi della famiglia Regeni in Egitto, è stata arrestata. Paola, la madre di Giulia, ha iniziato uno sciopero della fame.
EGITTO – Le autorità del Cairo hanno tratto in arresto Amal Fathy, moglie di Mohamed Lotfy, direttore esecutivo di una ong, la Commissione egizia per i diritti e le libertà, che assiste la famiglia Regeni. Secondo le frammentarie notizie provenienti dall’Egitto, la donna sarebbe stata fermata dalla Sicurezza egiziana probabilmente per uno sfogo postato su Facebook.
Continua dunque a essere circondata da troppi dubbi e poca democrazia la tragica storia che ha portato alla morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso in Egitto in circostanze ancora tutte da chiarire.
L’arresto della moglie del legale della famiglia Regeni punta nuovamente i riflettori sulle istituzioni italiane, accusate di non essere in grado di far valere i diritti dei propri cittadini all’estero.
Si attende ora una mossa da parte della Farnesina che inizierà un nuovo confronto diplomatico con le autorità egiziane per fare luce su un arresto definito come anti-democratico e contrario alle libertà e ai diritti dell’uomo.
Sciopero della fame
La madre di Giulio Regeni, Paola, ha iniziato uno sciopero della fame in segno di protesta non appena appresa la notizia. L’obbiettivo dell’azione è quello che Amal sia rilasciata il prima possibile.
Al fianco della signora Paola c’è Alessandra Ballerini, legale della famiglia. “In quanto donne – scrivono le due donne in una nota –, siamo particolarmente turbate e inquiete per il protrarsi della detenzione di Amal. Nessuno deve più pagare per la nostra legittima richiesta di verità sulla scomparsa, le torture e l’uccisione di Giulio. Vi chiediamo di digiunare con noi, fino a quando Amal non sarà finalmente libera. Noi siamo la loro speranza“.