Antonio Cassano, ‘In futuro magari mi metterò a fare il Direttore Sportivo. Segnatevi questo nome, Carrascal’.
Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera Antonio Cassano ha parlato del futuro proponendosi come Direttore sportivo, una passione che ha riscoperto e coltivato durante questo periodo.
Cassano, “Magari mi metterò a fare il Direttore sportivo”
“Forse mi impegnerò di più in televisione. O magari mi dedicherò a un’altra mia grande passione e mi metterò a fare il direttore sportivo. Mi piace da quando ho messo piede a Coverciano per prendere il patentino”.
“Osservare i calciatori e capirne le qualità. Mi colpiscono aspetti che magari ad altri sfuggono: un passaggio tra le linee, un’apertura di 30 metri. A volte basta questo. È facile spendere un sacco di soldi per chi segna una valanga di gol, ma spesso serve altro”.
“In questo mondo devi essere amico dell’amico e io non sono per queste cose. Però ho parlato sei mesi fa con Ferrero, c’era una possibilità con la Samp. Ci saremmo dovuti rivedere tra aprile e maggio”.
“Sì, ma io non sono come 10 o 20 anni fa: ho un’altra testa e altre idee, sono più riflessivo. Mi si metta alla prova, firmo anche in bianco. Altrimenti andrò in tv o starò a casa con la mia famiglia: la adoro”.
Cassano ‘incorona’ Allegri: “Ama la tecnica, ha un’idea offensiva del calcio”
Parlando di allenatori Cassano ha incoronato Massimiliano Allegri come miglior tecnico italiano.
“Allegri, perché ama la tecnica. È l’unico che parla sempre di qualità. Anche lui ha un’idea offensiva del calcio”.
“Nel Milan lasciava Thiago Silva e Nesta a coprire con Van Bommel, poi avevamo due ali come terzini, Zambrotta e Jankulovski, e centrocampisti tecnici: Seedorf, Pirlo, pure Ambrosini che si buttava sempre dentro. In Italia danno del catenacciaro a uno che si difende nell’ultimo quarto d’ora, ma Allegri non lo è”.
‘Segnatevi il nome di Carrascal’
Cassano ha poi parlato di un calciatore che consiglierebbe alla sua squadra.
“Segnatevi questo nome: Carrascal. È un ragazzo del River Plate e mi ricorda il primo Kakà per cambio di passo e qualità di palleggio. Se trova l’allenatore giusto, diventa un top”.
Cassano, ‘Io il campionato lo fermerei’
Nella parte conclusiva della sua intervista al CorSera Cassano ha parlato della ripresa del campionato.
“Io lo fermerei. Come fanno a ricominciare atleti che sono fermi da due mesi? Dovrebbero giocare ogni tre giorni, ci sarebbero infortuni a raffica: una follia. Negli spogliatoi ci sono 50 persone: come si fa ad azzerare il rischio? Ci sono interessi importanti in ballo, ma non bisogna esagerare”.