Prima donna alla guida della Cassazione

Prima donna alla guida della Cassazione

Il Csm ha indicato Margherita Cassano a guidare la Corte di Cassazione, sarà la prima donna alla guida della Suprema Corte.

Per la prima volta in Italia sarà una donna a guidare la Corte di Cassazione. Si tratta di Margherita Cassano, attualmente presidente aggiunto della Suprema Corte. Dopo quattro anni dall’elezioni a presidente della Corte Costituzionale di Marta Cartabia arriva un altro passo avanti per la parità di genere nelle istituzioni e dopo ovviamente la prima volta che una donna siede alla Presidenza del Consiglio.

Anche oggi la Consulta ha come presidente una donna, Silvana Sciarra, dopo Cartabia. Stavolta tocca alla Corte di Cassazione arriva la svolta dalla firma del Csm guidato dal vicepresidente Fabio Pinelli. A indicare Cassano come successore dell’attuale primo presidente Pietro Curzio, che va in pensione, è stata la Commissione per gli incarichi direttivi, che ha votato all’unanimità la proposta del relatore.

bilancia giustizia tribunale

Per Cassano non è il primo record

Dopo un’approfondita audizione tra Cassano e l’altro concorrente, Giorgio Fidelbo, la scelta è ricaduta sulla vice presidente della Cassazione. La futura presidente infatti ricopre il ruolo di numero due della suprema corte dal 2020. La votazione finale ci sarà il primo marzo in seduta presieduta dal capo dello Stato. Margherita Cassano non è il primo tetto di cristallo che rompe perché è stata anche la prima donna ad accedere ai vertici della Cassazione.

Di origine lucana, ha 67 anni, è in magistratura dal 1980 iniziato dalla Procura di Firenze dove ha seguito questioni relative a tossicodipendenze e al traffico di droga. Dal 1982 è stata componente del gruppo specializzato nelle indagini in materia di stupefacenti e di criminalità organizzata. Dal 1991 al 1998 è stata assegnata della Direzione distrettuale antimafia di Firenze. Esponente di Magistratura indipendente, la corrente che si definisce più “moderata”, è stata consigliere del Csm dal 1998 per quattro anni. Poi dal 2003 è approdata alla Corte di Cassazione, dove è stata anche presidente della prima sezione penale, ruolo in cui si è occupata di reati di omicidio e violenze. Dal 2016 ha presieduto la Corte d’appello di Firenze dove è rimasta circa quattro anni.