Cassazione, sentenza sullo stupro: niente aggravante se la vittima si è ubriacata
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Stupro, se la vittima si ubriaca non c’è aggravante

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La Corte di Cassazione ha emesso una sentenza destinata a far discutere: in caso di stupro di ragazza ubriaca non ci sarà l’aggravante.

Una sentenza della Cassazione su un caso di stupro ha scatenato in poche ore già numerose polemiche. Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, tale sentenza toglie l’aggravante allo stupro di gruppo se la vittima si è ubriacata volontariamente.

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Il caso in questione riguardava una giovane donna, stuprata da due uomini di 50 anni circa dopo essersi ubriacata. Per i Supremi giudici in questo caso lo stupro di gruppo rimane, ma l’aggravante per uso di sostanze alcoliche o stupefacenti non può esserci, in quanto l’alcol è stato assunto dalla vittima non sotto costrizione.

Cassazione: stupro senza aggravanti se la vittima si ubriaca volontariamente

I due uomini protagonisti dello stupro erano stati assolti in primo grado dal gip di Brescia nel 2011, in quanto la vittima non era stata ritenuta attendibile. La Corte d’Appello di Torino, nel gennaio dello scorso anno, aveva però valutato il referto del pronto soccorso, che evidenziava segni di resistenza, condannando i due uomini a tre anni di reclusione. Era stata la difesa a ricorrere alla Cassazione per evitare la condanna della Corte d’Appello.

I Supremi giudici hanno però sottolineato come la violenza di gruppo ci sia stata, con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica, anche se la vittima ha assunto volontariamente alcol. In uno stato di infermità psichica, a prescindere da chi l’abbia determinato, cadono le condizioni per il consenso. L’assunzione volontaria di alcol esclude però la sussistenza dell’aggravante, che si dà solo quando è il soggetto attivo del reato a somministrare sostanze stupefacenti alla vittima.

Ma proviamo a fare luce sulla sentenza, interpretata in maniera erronea anche da molti esponenti del mondo politico: nel caso in cui la vittima dovesse abusare di alcool o altre sostanze in maniera volontaria, a cadere sarebbe l’aggravante per cui il colpevole avrebbe costretto la donna a fare uso e/o abuso di sostanze. Restano invariate le pene e le accuse legate all’abuso e alla violenza su una persone in stato di incoscienza.

Sentenza della Cassazione sullo stupro: le reazioni

Accese le polemiche in seguito alla sentenza, specialmente dall’area dem. Alessia Rotta, vice presidente vicaria dei deputati del Partito democratico, ha dichiarato: “Sul corpo e sulla vita delle donne la cultura, soprattutto quella giuridica, non avanza di un passo, anzi. La sentenza della Cassazione ci porta indietro di decenni“. Ma anche dalla destra arrivano accuse. Annagrazia Calabria, leader di Forza Italia Giovani: “Lascia sconcertati la decisione della Cassazione di negare l’aggravante nel caso in cui la vittima di uno stupro abbia abusato di alcol. Far passare anche solo lontanamente l’idea che approfittare della mancanza di pieno autocontrollo da parte di una donna non sia un comportamento da punire in maniera ancora più dura è un passo indietro nella cultura del rispetto e nella punizione di un gesto ignobile e gravissimo quale è lo stupro“.

martello giudice Totò Riina
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ultimo aggiornamento: 17 Luglio 2018 11:42

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