"Castrazione chimica": il ministro Calderoli rispolvera la proposta
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“Castrazione chimica”: Calderoli propone (di nuovo) dopo le violenze sulle bambine

Roberto Calderoli

Il ministro Roberto Calderoli rilancia la castrazione chimica dopo gli stupri su minori a Mestre e Busto Arsizio.

I tragici casi di violenza sessuale su bambine a Mestre e Busto Arsizio, come riportato da Today, hanno richiamato l’attenzione di Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali, che ha rilanciato una sua storica proposta: la castrazione chimica. Ecco le dichiarazioni del ministro ed in quali Paesi è già in vigore.

Roberto Calderoli

La castrazione chimica: in quali Paesi è in vigore

Di recente, è arrivato il via libera della Corte costituzionale del Madagascar alla castrazione chirurgica per chi violenta bambini di meno di 10 anni. In questo Paese, la castrazione potrà essere ordinata anche per altri casi, a discrezione dei giudici, accanto a pene come l’ergastolo o la stessa castrazione chimica. Ma il Madagascar è l’ultimo di un elenco.

Diversi Paesi, come Russia, Indonesia, Australia, Germania e Pakistan, applicano già la castrazione chimica per reati sessuali, inclusa la pedofilia. In Francia, invece, il trattamento è deciso da un medico su richiesta di un tribunale, e non direttamente da un giudice. L’obiettivo è valutare se la riduzione della libido del condannato possa prevenire la recidiva.

La proposta di Calderoli in Italia

La mia storica proposta di una ‘castrazione chimica’, una misura temporanea e con effetti reversibili, per questi soggetti patologici, seriali (…)“, è stata nuovamente rilanciata da Roberto Calderoli alla luce di due recenti episodi di cronaca. Il ministro ha citato “il caso dell’11enne aggredita a Mestre, da uno stupratore seriale” e quello “della 14enne stuprata a Busto Arsizio da un 21enne di origini nordafricane“.

Secondo il ministro, l’aumento dei casi di violenza sessuale su bambine è allarmante: “Purtroppo stiamo assistendo ad un aumento vertiginoso“. Per questo motivo, ha invitato il Parlamento ad agire concretamente: “Di fronte a queste continue violenze sessuali quotidiane indignarsi non basta, servono risposte vere e servono subito“.

Il ministro ha inoltre sottolineato che, sebbene abbia riproposto questa misura ad ogni legislatura, non è mai stata calendarizzata o discussa. Ora si augura che venga approvata “almeno per i recidivi“.

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ultimo aggiornamento: 15 Aprile 2025 17:06

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