Dramma a Imperia: pensionata di 88 anni muore dopo aver ricevuto una bolletta dell’acqua erroneamente gonfiata.
Il cuore della donna non ha retto quando, leggendo la bolletta dell’acqua, si è trovata di fronte ad una cifra da capogiro. E’ così che, alla Vigilia di Natale, l’88enne Caterina Giovinazzo – originaria di Camporosso, in provincia di Imperia – è morta improvvisamente dopo un malore.
La tragica morte per una bolletta errata
Un tragico episodio su cui la famiglia della donna deceduta adesso vuole fare chiarezza. Agli inizi di dicembre, Caterina Giovinazzo ha ricevuto una bolletta dell’acqua salatissima, di ben 15.339 euro, un importo che poi si è rivelato essere un errore.
La somma è stata pagata dall’istituto di credito in automatico, il 14 novembre scorso, prosciugando tutto il denaro che l’anziana aveva nel conto corrente. La pensionata è stata quindi colta da uno shock tanto forte da accusare un malore.
La donna è stata subito trasportata all’ospedale di Sanremo, dove è stata ricoverata per alcuni giorni. Alla vigilia di Natale, però, è deceduta proprio nella struttura ospedaliera, dove i medici ne hanno constatato il decesso.
L’errore fatale da parte della società
La bolletta dell’acqua recapitata a Caterina Giovinazzo si riferiva al periodo agosto-ottobre, ma i numeri sono parsi fin da subito eccessivi. Solo in seguito è stato appurato che il consumo massimo dell’abitazione della donna era di pochi metri cubi per un corrispettivo di 55 euro.
Si è trattato di un errore da parte di una società esterna al Comune di Camporosso che gestisce l’acquedotto, che ha subito ammesso le proprie responsabilità. E’ stato il fratello dell’88enne a scoprire la verità, dopo aver segnalato la mancata corrispondenza tra la fattura e il reale numero del contatore.
Il Gruppo Iren ha dichiarato: “Abbiamo immediatamente avviato i controlli necessari e contattato i famigliari della signora confermando loro che la fattura di oltre 15.000 euro risulta errata, in quanto calcolata sulla base di una foto-lettura non corretta“.
La società ha già rimborsato l’importo già versato e non dovuto, ma i famigliari della donna – in particolare i figli Luigi Gianni e Rocco Trapani – chiedono che venga fatta chiarezza e accertare le responsabilità di chi ha commesso l’errore.