Si è concluso il cda di Atlantia di 24 settembre 2020. Iniziano il percorso per la separazione definitiva da Aspi.
ROMA – Il cda di Atlantia del 24 settembre per l’inizio del percorso per la separazione definitiva da Api ha dato esito positivo. Come riportato da La Repubblica, la controllata dei Benetton ha deciso di intraprendere due strade. La prima è quella della cessione dell’intera quota (88%). L’altra, invece, vede una scissione parziale con il 55% e il 33%.
Un processo destinato a concludersi nelle prossime settimane con il Governo che attende la fine di questo lungo percorso per chiudere definitivamente questo fascicolo.
Possibile la revoca della delibera assunta
Atlantia si è riservata di revocare la delibera assunta come precisato nel comunicato. “Qualora Atlantia riceva un’offerta da parte di uno o più soggetti che intendano acquistare la partecipazione – si legge nel testo – il cda provvederà a convocare nuovamente l’assemblea dei soci per sottoporre alla medesima la revoca della libera già assunta“.
Il cda, inoltre, ha approvato “il progetto di scissione parziale e proporzionale di Atlantia a favore di Autostrade Concessioni e Costruzioni spa, società già costituita l’8 settembre 2020 e interamente posseduta da Atlantia“.
Fine del processo alla metà del 2021?
Un processo che dovrebbe concludersi a metà 2021. Un percorso che porterà Atlantia ad uscire definitivamente da Aspi, come richiesto dal Governo dopo il crollo del Ponte Morandi.
Nessuna revoca, quindi, ma una via più complicata e lunga per cercare di non pagare penali. L’ultimo cda di Atlanta ha dato il via libera a questo processo con due vie da intraprendere. La prima è quella della cessione dell’intera quota, la seconda è una scissione parziale. Le decisioni definitive saranno prese nelle prossime settimane e molto dipenderà dalle offerte che arriveranno per entrare in questa società. Un lungo percorso che, secondo le ultime indiscrezioni, dovrebbe concludersi a metà 2021.
Possibile rottura con Cassa depositi e prestiti
Un consiglio di amministrazione che rischia di rompere definitivamente con Cassa Depositi e Prestiti. Secondo fonti di Cdp riportate dall’Ansa, la società non può procedere se si esclude la manleva al mercato sui danni di Genova. La replica di Atlantia è stata immediata: “Questa non esiste per grandi operazioni di mercato del mondo infrastrutturale“.
La palla ora passa al Governo chiamato a trovare un compromesso per chiudere definitivamente questo passaggio.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/autostradeperlitalia/