Riforma della Giustizia, arriva il via libera in Cdm. Mario Draghi: “Nessuno vuole sacche di impunità”. Cartabia, “Durata dei processi è problema serio”.
Oscurato dal nuovo decreto sull’emergenza Covid, il via libera in Cdm alla riforma della Giustizia di Marta Cartabia potrebbe aprire un’accesa discussione nella maggioranza di governo. Anche perché il via libera sarebbe arrivato anche dal Movimento 5 Stelle, che in realtà non condivide molte parti della riforma. Quella del Cdm è un’autorizzazione alla fiducia sulla riforma. In poche parole il governo ha ottenuto l’autorizzazione a chiedere la fiducia sulla riforma.
Va detto che l’approvazione in Consiglio dei Ministri non è definitiva ma anzi lascia ampio margine per le modifiche. Solo che il premier Draghi non vuole rivoluzionare l’impianto. Con l’approvazione in Cdm la struttura della riforma è stata fissata. Sarà possibile intervenire per procedere con piccole correzioni su punti condivisi all’unanimità, ma il grosso è stato fatto. Questo almeno sembrava il messaggio del Premier alle forze politiche che lo sostengono. E in primo luogo al Movimento 5 Stelle.
Via libera in Cdm alla riforma della Giustizia, il governo può chiedere la fiducia. Draghi: “Nessuno vuole sacche di impunità”
“Nessuno vuole sacche di impunità, ma processo rapido e colpevoli puniti. Sulla riforma della giustizia c’è stato un rapido passaggio in consiglio dei ministri, ho chiesto l’autorizzazione alla fiducia quando sarà il momento in Parlamento perché c’è stato un testo approvato all’unanimità in Cdm e questo è un punto di partenza. Qualora ci fossero miglioramenti tecnici anche importanti noi siamo aperti, molto aperti, qualora ci fossero servirà un nuovo passaggio in consiglio dei ministri”, ha dichiarato Mario Draghi in conferenza stampa parlando del via libera in Cdm alla riforma della Giustizia.
“La richiesta di autorizzazione di fiducia è dovuta al fatto di voler porre un punto fermo. C’è tutta la buona volontà ad accogliere emendamenti che siano di carattere tecnico e non stravolgano l’impianto della riforma e siano condivisi. Non mi riferirei solo agli emendamenti di una parte, perché ci sono anche altre parti“, ha aggiunto il Presidente del Consiglio.
Cartabia, “Quello della durata dei processi è un problema grave”
“Quello della durata dei processi è un problema grave in Italia non solo perché ci è stato chiesto per avere i fondi del Pnrr di ridurre del 25 per cento i processi ma per ragioni legate alle esigenze dei cittadini“, ha commentato la ministra Cartabia in conferenza stampa.
“Da più voci è stata espressa preoccupazione, che mi pare vada presa in considerazione seriamente, su un punto specifico: data la criticità di alcune corte di appello evitare che l’impatto di una novità come quella introdotta con l’improcedibilità non provocasse un’interruzione di procedimenti importanti. Questa è una preoccupazione molto seria che anche il governo ha avuto fin dall’inizio ed è il terreno su cui si stanno valutando questi accorgimento tecnici“, ha aggiunto la ministra.