Il nuovo Cdm sulla riforma della Giustizia si è concluso con una fumata bianca. C’è anche il sì del M5s.
ROMA – Il nuovo Cdm sulla riforma della Giustizia si è concluso con l’accordo nella maggioranza. La nuova proposta, come riportato dal Corriere della Sera, in un primo momento non convinceva il M5s, ma alla fine di un lungo confronto si è arrivati alla fumata bianca..
La partita si è conclusa in poche ore anche con il via libera del MoVimento 5 Stelle. Restano da sciogliere, invece, i dubbi sull’arrivo del testo in Aula. I
La mediazione del premier Draghi
La discussione si era bloccata sui processi per mafia. La bozza prevede delle proroghe anche oltre 3 anni che potrebbe riguardare, come chiesto da Matteo Salvini anche per i reati di droga e violenza sessuale. L’ipotesi è quella di mettere sul tavolo una norma transitoria valida fino alla fine del 2024 per poi dare al nuovo Governo la possibilità di fare una nuova riforma della Giustizia.
Il M5s, dopo alcune resistenze, ha dato il via libera al provvedimento. In un primo momento si era parlato anche di una astensione dei grillini, ma il lavoro del premier Draghi ha escluso questa possibilità. Non si esclude, però, uno slittamento dell’arrivo in Aula del nuovo testo, con i grillini che potrebbero chiedere un voto online agli iscritti.
La riforma della Giustizia in Aula
Il Consiglio dei ministri, come previsto in un primo momento, si è concluso intorno alle 18.30 visto che il premier Draghi alle 19 ha in programma l’intervento al G20 della Cultura. Non erano in programma spostamenti al venerdì anche se questa ipotesi è stata vagliata dalla maggioranza.
Il presidente del Consiglio, però, nella riunione con il suo esecutivo ha ribadito la sua intenzione di voler portare il testo in Parlamento entro il prossimo weekend. Su questo passaggio, però, la discussione è ancora aperta e non si esclude un rinvio alla prossima settimana.