Chi sono i collaboratori più stretti di Giorgia Meloni? Roberto D’Agostino svela i nomi e critica il loro ruolo dietro le quinte del governo.
Roberto D’Agostino, fondatore di Dagospia, ha svelato in un’intervista a TPI i nomi e i ruoli di chi compone il cosiddetto “cerchio magico” attorno alla premier Giorgia Meloni e alla sorella Arianna. Si tratta di collaboratori di fiducia che operano dietro le quinte, lontano dai riflettori riservati a ministri e parlamentari.
Ecco chi compone il “cerchio magico” di Giorgia Meloni
Tuttavia, D’Agostino, nel rivelare questi aspetti inediti, ha espresso anche forti critiche, definendo queste figure inadatte a gestire il potere.
Ma chi sono i fidatissimi collaboratori della Meloni? Ecco la lista.
- Arianna Meloni
La sorella della premier, tra le figure più influenti di Fratelli d’Italia, è una presenza costante accanto a Giorgia Meloni, contribuendo alle strategie politiche e alle dinamiche del partito. - Patrizia Scurti
Segretaria particolare della premier, è stata definita da Meloni stessa come “la mia padrona”. Recentemente, è finita sotto i riflettori per una lettera di auguri natalizi inviata ai dipendenti di Palazzo Chigi, che conteneva errori grammaticali. - Alfredo Mantovano
Nominato su consiglio di Gianfranco Fini, è apprezzato per la sua capacità di dialogare con gli apparati dello Stato. Secondo D’Agostino, Mantovano sarebbe stato scelto anche per bilanciare l’influenza di Giovanbattista Fazzolari all’interno del governo. - Giovanbattista Fazzolari
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, è descritto come un uomo con una visione della destra molto definita e distante da quella “post-democristiana” di Silvio Berlusconi. Tuttavia, D’Agostino lo accusa di avere un’idea di potere “muscolare e totalizzante”, incompatibile con le dinamiche degli apparati statali italiani.
Le critiche di D’Agostino al Governo
Roberto D’Agostino non si è limitato a descrivere il “cerchio magico” di Giorgia Meloni, ma ha criticato duramente il governo e il suo operato.
Fatta eccezione per Guido Crosetto e l’ex ministro Fitto, il fondatore di Dagospia ha definito “mediocri” i membri dell’esecutivo.
D’Agostino ha anche sottolineato come il governo goda di un consenso mediatico senza precedenti, citando il supporto di RAI, Mediaset, Corriere della Sera e di molti giornali di destra.
Nonostante ciò, secondo lui, la premier continua a mantenere un atteggiamento vittimista.
“A Roma non regge l’idea dell’uomo solo al comando. Se non hai rapporti con gli apparati, sei destinato alla sconfitta”, ha concluso D’Agostino, sottolineando la fragilità di un approccio al potere che non dialoga con le strutture dello Stato.